Theo Zwanziger (foto AP)

L'ex presidente della Federcalcio tedesca. "Il Mondiale 2022 non si terrà in Qatar"

Redazione

"Troppo caldo", dice. La Fifa lo smentisce ma il dibattito è aperto.

"La mia convinzione personale è che la coppa del mondo del 2022 non si terrà in Qatar". E' quanto ha affermato Theo Zwanziger, influente membro dell'Esecutivo Fifa ed ex presidente della Federcalcio tedesca, in un'intervista al magazine Sport Bild. Secondo Zwanziger il problema legato alle proibitive temperature estive in Qatar spingerà la Fifa a un cambio di sede. "I medici dicono che non possono assumersi la responsabilità di far giocare un Mondiale in quelle condizioni climatiche", ha detto Zwanziger. "Quella di Zwanziger è solo un'opinione personale e lui stesso lo ha precisato", è stata la pronta replica della Fifa affidata a Reuters. Il fatto però conferma come all'interno dell'organismo internazionale il dibattito resti aperto.

 

"Forse negli stadi sarebbe anche possibile grazie a delle speciali tecniche di raffreddamento, ma un Mondiale non ha luogo solo negli stadi. Ci saranno tifosi di tutto il mondo", ha fatto notare il dirigente tedesco. "Il primo incidente grave porterebbe a delle indagini e - ha sottolineato - nessuno nell'Esecutivo della Fifa si prenderebbe la  responsabilità di una simile situazione". La Fifa vorrebbe spostare la rassegna iridata in inverno e nella prima riunione della task force sono state individuate due possibili soluzioni alternative per giocare la rassegna nei mesi  invernali, a novembre o gennaio. Un'ipotesi, questa, che trova molti oppositori fra i club e le associazioni europee che non vogliono stravolgere i propri calendari. Tutte perplessità che a quanto pare non scalfiscono le sicurezze degli organizzatori.

 

"Non c'è alcun motivo per cui dovremmo perdere il Mondiale", ha risposto il  n.1 di Qatar 2022, Hassan al Thawadi, in un'intervista a Die Welt. "Il Mondiale lascia un'eredità positiva e sono convinto che nel 2022 si  svolgerà in Qatar", ha aggiunto al Thawadi, che ha parlato anche di "grandi progressi" sul fronte dei diritti umani ed esclude casi di corruzione nell'assegnazione della rassegna iridata, oggetto di un'inchiesta da parte del Comitato etico della Fifa. "So cosa abbiamo fatto e perché abbiamo vinto. La nostra - ha detto - era la candidatura migliore".

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