Il Golden Rice

Parla Potrykus

“Cara Italia, per l'Expo non c'è inizio peggiore della Shiva”

Marco Valerio Lo Prete

Per l’inventore del Golden rice, “così il dibattito sugli Ogm è inutile”. Il biologo denuncia uno squilibrio di fondo tra la presenza di una “rock star” anti globalizzazione e anti Ogm a fronte di qualche scienziato poco conosciuto che pure potrebbe essere chiamato a partecipare all'evento dedicato a “Nutrire il pianeta”.

Roma. “Se pure un dibattito sugli Organismi geneticamente modificati (Ogm) alla fine si tenesse, in queste condizioni sarebbe inutile”. Così risponde Ingo Potrykus,  inventore del Golden rice, una varietà di riso geneticamente modificata che può ridurre la carenza di vitamina A nell’essere umano, a chi gli chiede della presenza all’Expo di Milano – in qualità di partner di grido – di Vandana Shiva, attivista indiana anti Ogm. Il biologo, nato nel 1933 in Germania e dottorato nel 1968 al Max Planck Institute di Colonia per la Biologia delle piante, denuncia uno squilibrio di fondo tra la presenza di una “rock star” anti globalizzazione e anti Ogm a fronte di qualche scienziato poco conosciuto che pure potrebbe essere chiamato a partecipare all’Expo del 2015 dedicato a “Nutrire il pianeta”: “Emozioni e polemiche a prescindere da una parte, pochi fatti scientifici dall’altra. Che dibattito è? Non ci poteva essere inizio peggiore per questo evento che dovrebbe essere aperto a tutto il pianeta. Gli organizzatori hanno fatto un grave errore, speriamo scelgano di rimediare”, dice al Foglio Potrykus, ieri a Venezia per l’evento “The future of science”, organizzato da Fondazione Umberto Veronesi, Fondazione Silvio Tronchetti Provera e Fondazione Giorgio Cini.

 

Potrykus nel 2000 pubblicò sulla rivista Science i primi dati scientifici sul Golden rice. Presto Time dedicò allo scienziato tedesco la sua copertina: quella pianta geneticamente modificata, quasi arancione perché vi è introdotto il beta-carotene tipico della carota, prometteva di correggere la carenza di vitamina A nelle diete standard di molti paesi emergenti o in via di sviluppo, prevenendo così il decesso e la cecità di milioni di persone ogni anno. A che punto siamo oggi, 14 anni dopo? “Il Golden rice non è ancora coltivato per la produzione in nessun paese – dice Potrykus – Era fisiologico che ci volesse del tempo, quantomeno per superare problemi tecnici, come la necessità di rendere più produttiva quella varietà e quindi economicamente competitiva con quelle in uso. Altro tempo lo abbiamo perso per ragioni politiche”. Due economisti dell’Università di Berkeley e di Monaco recentemente hanno tentato di contabilizzare l’effetto del ritardo: la commercializzazione del Golden rice, negli ultimi dieci anni, avrebbe potuto far guadagnare complessivamente 1,4 milioni di anni di vita nella sola India. Dal 2004 comunque sono iniziate le sperimentazioni in campo aperto negli Stati Uniti; dal 2012 nelle Filippine, dove Potrykus stima che si potrebbe arrivare alla coltivazione tout court entro il 2017, e tra pochi mesi anche l’India dovrebbe consentire le sperimentazioni. “Non si può sperimentare seriamente senza uscire dai laboratori. Solo così, per esempio, abbiamo scoperto, e superato, i limiti della pianta sul fronte della produttività”.

 

[**Video_box_2**]Il riso arancione anti cecità - Il clima di caccia alle streghe rispetto a tutti gli Ogm non aiuta. Così Potrykus commenta il bando italiano alla ricerca scientifica in campo aperto: “Sulla partita degli Ogm e dell’agricoltura biotech, l’Europa è senza speranza, se si fa eccezione per  Spagna e Regno Unito. In America latina paesi come Brasile, Argentina e Perù si dimostrano aperti. In Asia un sostegno c’è: stiamo sviluppando varietà di Golden rice per Filippine, Bangladesh, Indonesia, India, Cina e Vietnam. Ma anche lì il movimento anti Ogm cresce”. “Ogni anno la lobby anti-Ogm ha circa 2 miliardi di dollari a disposizione. E sa qual è il paradosso? Che l’80 per cento dei fondi delle cosiddette Organizzazioni non governative che si battono contro gli Ogm in Asia arriva dai governi. Europei in primis”. Potrykus cita gli attacchi (anche fisici) degli attivisti di Greenpeace, e poi quelli (retorici) di Vandana Shiva, la cui associazione Navdanya International ha sede a Firenze. Shiva accusa Potrykus di aver inventato “una tecnologia per creare deficienza da vitamina A” e funzionare da cavallo di Troia delle multinazionali: “Rispondo semplicemente che 40 grammi di Golden rice forniscono a un bambino il 40 per cento della vitamina A necessaria”. Gli organizzatori dell’Expo sono in ascolto?

Di più su questi argomenti: