Miliziani iracheni sunniti.

Ora gli Usa parlano con tutti per formare un esercito contro lo Stato islamico

Redazione

Diplomatici americani hanno già incontrato i rappresentanti di tribù sunnite per ricreare un'alleanza sul modello di quella del 2006. Tra questi, ci sono anche coloro che hanno combattutto proprio contro Washington insieme agli ex seguaci di Saddam Hussein.

Gli Stati Uniti non invieranno truppe di terra in Iraq e in Siria, come già ribadito più volte da Washington. Per questo motivo gli americani stanno tentando di coinvolgere le tribù sunnite irachene e le fazioni locali, cooptandole contro lo Stato islamico sul modello di quanto già avvenuto contro al Qaeda in Iraq in passato. Secondo James Jeffrey, un ex diplomatico statunitense, gli americani hanno già incontrato rappresentanti dei curdi e delle tribù sunnite irachene a Erbil, capitale del Kurdistan iracheno, e ad Amman, in Giordania. "Gli Stati Uniti stanno parlando con tutti i sunniti iracheni", ha riferito un funzionario occidentale a Reuters, anche con i combattenti sunniti che fecero la guerra agli Stati Uniti dopo la deposizione di Saddam Hussein. "Amman è piena di questa gente", ha detto il funzionario.

 

Un'impresa ardua, dato che anche tra gli iracheni che si oppongono all'avanzata dello Stato islamico è molta la diffidenza verso un'ipotetica alleanza con gli Stati Uniti, visti anche i fallimenti conseguiti negli anni scorsi. Così gli americani si sono affrettati a precisare che la nuova forma di collaborazione non sarà sul modello dell'operazione sperimentata nel 2006; piuttosto, Washington punta a incorporare i sunniti nella Guardia nazionale, creando un esercito più inclusivo.

 

Il principale intermediario degli Stati Uniti è Ahmed Abu Risha, uno dei comandanti delle milizie che hanno combattuto contro al Qaeda in Iraq. Secondo Risha, gli Stati Uniti hanno già parlato con una ventina di di rappresentanti delle tribù sunnite. "Stanno ricostituendo i nuclei armati che hanno combattuto al fianco degli americani anni fa. In tutto sono circa 22 mila uomini, già impegnati in questi mesi contro lo Stato islamico". Il bacino potenziale di uomini cui Washington potrebbe attingere per sferrare anche un'offensiva di terra contro i jihadisti, coinvolgendo anche le tribù locali, potrebbe salire a 60 mila. Tra questi, ha precisato un altro diplomatico occidentale "esistono molti sunniti moderati".

 

In cambio, l'America intende offrire alle comunità locali una maggiore devoluzione di poteri e l'amnistia per coloro che hanno combattuto contro il governo a maggioranza sciita di Baghdad. Tra questi, gli Stati Uniti stanno cercando di coinvolgere anche ex militanti del partito di Saddam Hussein, il Baath, che era stato aspramente combattuto nel 2003. L'obiettivo è di sfruttare il forte risentimento sunnita dopo essere stato messo ai margini del governo sciita di Nouri al Maliki.

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