Matteo Renzi (Foto LaPresse)

Ottimismo di governo

Perché Renzi non dispera sui risparmi da trovare

Redazione

Il governo continua a manifestare un discreto ottimismo in vista della legge di stabilità da perfezionare e inviare a Bruxelles entro il 15 ottobre prossimo. Prova ne è l’assunzione a tempo indeterminato di 30 mila lavoratori della scuola autorizzata ieri dal Consiglio dei ministri.

Roma. Il governo continua a manifestare un discreto ottimismo in vista della legge di stabilità da perfezionare e inviare a Bruxelles entro il 15 ottobre prossimo. Prova ne è l’assunzione a tempo indeterminato di 30 mila lavoratori della scuola (docenti e personale Ata) autorizzata ieri dal Consiglio dei ministri. L’unico fattore capace di smorzare la visione rosea sull’economia del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, rimane per ora la “crescita attorno allo zero” del pil per quest’anno, il terzo anno di recessione dal 2007 se le previsioni statistiche venissero confermate. Per il resto il presidente del Consiglio continua ad assicurare che i risparmi di spesa per il 2015 saranno almeno 20 miliardi di euro, perfino qualcosa in più dei 17 miliardi previsti nel Documento di economia e finanza (Def). E mentre il commissario alla revisione della spesa, Carlo Cottarelli, è sul punto di tornare a Washington al Fondo monetario internazionale, non è ancora del tutto definita la strategia grazie alla quale si raggiungerà tale obiettivo. Il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, intervistato da questo giornale, aveva ipotizzato che per raggiungerla sarà necessario comprendere “nel calcolo dei tagli anche i risparmi ricavati dalla modifica strutturale dei comportamenti della Pubblica amministrazione”, come si fa nei paesi scandinavi.

 

Parte (consistente) dei tagli arriverà comunque dalla riduzione del budget dei ministeri del 3 per cento. Una cifra che rappresenta un “obiettivo minimo”, perché a volere essere fiscali con il “3 per cento” su una spesa aggredibile di 350 miliardi (che lascia intoccate le voci sensibili come previdenza e sanità) si totalizzano solo 7 miliardi di risparmi. Saranno i ministri stessi a proporre come snellire i loro bilanci in un rapporto da inviare a breve a Palazzo Chigi; cancellati i “faccia a faccia” col premier attesi per ieri, Renzi si è rivolto ai ministri di spesa direttamente in sede di Consiglio dei ministri. A dare sollievo alle casse pubbliche – fanno intendere i più ottimisti nel governo – arriverà poi la minore spesa per interessi sul debito, grazie a un calo dello spread (e dei rendimenti, soprattutto) più accentuato del previsto. Nel Def di aprile il governo stimava un risparmio del 5 per cento del pil se il differenziale tra titoli italiani e tedeschi fosse rimasto a 200 punti. Lo spread è più basso, viaggia attorno ai 140 punti dopo avere toccato il minimo storico (132 punti) la settimana scorsa. Renzi dunque per il momento non risente degli umori volatili dei mercati che condizionarono sia Letta sia Monti: è difficile che qualche banca d’affari pianti in asso i titoli italiani. Ieri la domanda di Bot a scadenza annuale ha tenuto (collocati 8,25 miliardi su 13,5 richiesti) nonostante un rendimento al minimo storico di 0,27 punti; pur sempre più generoso di quello offerto da Germania, Francia, Olanda, Spagna e Portogallo per titoli a medesima scadenza.

 

La Francia sfora (ancora) sul deficit

 

Una “flessibilità” concessa dai mercati grazie alle mosse espansive dalla Banca centrale europea, mentre paesi come la Francia la “flessibilità” se la prendono per manifesta incapacità: il rapporto deficit/pil di Parigi arriverà al 4,4 per cento quest’anno, con la promessa di rientrare nei parametri (3 per cento) solo nel 2017, ha detto ieri il ministro delle Finanze, Michel Sapin. Parigi sarà il sorvegliato speciale d’Europa: Pierre Moscovici, ex ministro socialista dell’Economia, è stato nominato commissario agli Affari economici, ma sarà sorvegliato dal più rigorista Jyrki Katainen, nominato “vicepresidente per la crescita”. Ma se Parigi strattona Bruxelles, a Roma c’è chi spera di non essere l’osservato speciale per eccellenza da qui fino a metà ottobre.