Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Marchionne (foto LaPresse)

Marchionne saluta LCdM ma non Maranello: "Ferrari rimarrà indipendente e italiana"

Redazione

Nessun ingresso autonomo in borsa e nessuna integrazione con Fca per il Cavallino. Una promessa: "Cercheremo di tornare ai vertici della Formula 1"

"Non c'è la minima intenzione di integrare le operazioni di Ferrari nel sistema Fiat-Chrysler". Lo sottolinea il nuovo presidente di Ferrari e amministratore delegato di FCA Sergio Marchionne nella conferenza stampa per il congedo di Luca Cordero di Montezemolo. "Una delle cose che ho sempre fatto è stato il proteggere l'integrità della Ferrari e non farla inquinare da un sistema automobilistico di mass market", aggiunge, ricordando che Ferrari "è un marchio unico che non può appoggiarsi sul resto del sistema Fca".

 

"Credo sia finita un epoca, un ciclo molto molto importante, che ha portato l'azienda a questi risultati, se ne apre un ciclo nuovo, diverso, che spero essere anche più importante,in un momento epoocale per il gruppo azionista", sottolinea Marchionne annunciando l'ormai prossima quotazione a Wall Street dell'azienda: "una cosa che  ci riempe di orgoglio".

 

Sergio Marchionne assicura inoltre che la produzione della Ferrari non si muoverà da Maranello: "La Ferrari è nata e morirà italiana: non esageriamo su una Ferrari americana. L'azienda non ha niente a che fare con l'America, avrà solo accesso a tantissime risorse, economiche e non solo", ma il cavallino rampante continuerà a seguire dinamiche autonome indipendenti dalle decisioni di Fiat e Chrysler.

 

[**Video_box_2**]"L'azienda è in floride condizioni, sta bene, è in cassa, è motivatissima, ha grandi progetti per il futuro, e' in uno stato di salute ottimo. Montezemolo ha fatto un grande lavoro per quanto riguarda i risultati e i conti, lasciando l'azienda a livelli eccezionali". Attestata la buona salute dell'azienda, Marchionne però puntualizza come ora sia necessario ritornare ad investire in modo positivo e funzionale nel reparto corse: "si deve tornare a vincere perché è nel nostro Dna. Vincere in pista non e' qualcosa di negoziabile, siamo capaci di farlo".

 

Il nuovo presidente ha rassicurando quindi l'ambiente dopo le dichiarazioni di alcuni mesi fa di Montezemolo che al Wall Street Journal aveva preannunciato la possibilità di un ritiro della Ferrari dalla Formula 1: "Lavoreremo come dannati per tornare a vincere". L'obiettivo è quello di ritornare sin dalla prossima stagione per ritornare ai vertici del campionato dopo due anni di difficoltà.