Matteo Renzi ospite a "Porta a Porta" (Foto Lapresse)

Renzi annuncia altri tagli al costo del lavoro ma ammette: "Dati non buoni nel 2014"

Redazione

Il premier a "Porta a Porta" anticipa i provvedimenti della legge di stabilità del 2015. Sugli 80 euro frena: "Non posso allargare la platea".

"Mille giorni e riportiamo l'Italia a fare l'Italia. La gente va a letto dopo aver visto il talk show arrabbiata. Dobbiamo fare in modo che la gente vada a letto rassicurata e per fare questo occorre dare prestigio all'Italia". Il premier Matteo Renzi a Porta a Porta parla a 360° delle riforme fin qui approvate e di quelle future, puntando sul desiderio del riscatto nazionale. "Vorrei un paese che smettesse di cedere alla cultura del piagnisteo", ha aggiunto il presidente del Consiglio, che ha confessato a Bruno Vespa che a lasciare la segreteria del Pd "non ci penso meno di un nanosecondo". 

 

Poi annuncia che "nella legge di stabilità 2015 avremo un'ulteriore riduzione del costo del lavoro. La finanziamo con la riduzione della spesa". Il governo sta valutando sia la soluzione Irap che la soluzione contributiva. L'economia però continua a stentare. "Per il Pil non sono ottimista: balliamo intorno allo zero e questo non è sufficiente per ripartire. Nel 2014 i dati non saranno buoni. L'anno prossimo cresciamo, a  patto di mettere le risorse di Draghi in cose concrete come la scuola e le infrastrutture". "Le misure annunciate da Draghi avranno delle ricadute immediate", ha ammesso Renzi, aggiungendo l'auspicio che "le banche non usino quei soldi" che arriveranno dalla riduzione dei tassi di interesse "per investimenti istituzionali, senza rischiare".  "Bisogna incoraggiare il nostro sistema imprenditoriale, finanziando il rischio, aiutando un ragazzo che vuole fare impresa", ha aggiunto il presidente del Consiglio.

 

E sugli 80 euro il premier chiarisce: "Non sono ancora in condizione di allargare la platea degli 80 euro". Il presidente del Consiglio ha aggiunto: "Può darsi che ce la si faccia, ma non posso metterlo per iscritto"."Spero che a Natale ci siano un po' più di consumi, ma noi abbiamo pensato agli 80 euro non per i consumi ma per dare un segnale che la politica sa fare altro che tagliare". Una misura che ha comportato, a dire di Renzi, anche dei malumori e delle resistenze. "Ai nostri banchieri sto un po' antipatico perché gli abbiamo alzato le tasse con l'operazione Bankitalia, per trovare risorse per gli 80 euro", ha detto.

 

E sulla pressione fiscale, il premier ha rivendicato che il suo è "il primo governo a ridurla". Il commissario alla spending review Cottarelli, ha aggiunto Renzi, "ha chiesto di tornare a Washington per motivi familiari, ma gli ho chiesto di fare prima la Finanziaria con noi, se no passava il messaggio che in Italia la revisione della spesa non si poteva fare".