L'Anm critica il governo e la riforma della giustizia (Foto Lapresse)

L'Anm critica la riforma della giustizia: "E' inefficace e punitiva"

Redazione

Le toghe contro il governo. Il decreto del ministro Orlando appartiene a "logiche del passato" ed è "frutto del compromesso".

Gli interventi del governo in materia di giustizia "purtroppo non toccano il tema centrale delle risorse, quello che condiziona in larga misura l'efficienza della macchina giudiziaria, e sono destinati a produrre risultati assai inferiori alle attese". Così l'Associazione nazionale magistrati critica le riforme del governo Renzi definendole "inefficaci". Nel settore civile, osserva il sindacato delle toghe, "pur essendo positiva l'introduzione di strumenti tesi a promuovere la composizione stragiudiziale delle liti, questi saranno pero' poco efficaci se lasciati all'iniziativa volontaria delle parti, gravati di maggiori oneri economici e non assistiti da forti incentivi e da sanzioni che scoraggino cause manifestamente infondate".

 

Le notizie finora diffuse sulla riforma della giustizia "non possono che suscitare delusione", ha continuato l'Anm; la riforma "consiste in interventi contenuti e sono in parte frutto di compromesso". Se  saranno confermate le linee della riforma della giustizia, questa "si ridurrebbe a interventi di scarso respiro e a norme punitive, ispirate a logiche che credevamo appartenere al passato". L'Anm ha sottolineato che "la magistratura associata non pone veti ed è pronta a discutere di tutto ma non potrà tacere di fronte all'inefficacia di una riforma della giustizia definita rivoluzionaria".

 

A rendere negativo il giudizio dell'Anm sulla riforma presentata dal ministro Andrea Orlando, è anche la questione della riduzione delle ferie, "decisa senza alcun previo confronto con la magistratura" e giudicata "un grave insulto non per l'intervento in se stesso ma per il metodo usato e per il significato che esso esprime". Secondo l'Associazione nazionale magistrati, la riduzione delle ferie per le toghe "addirittura verrebbe con un decreto legge a efficacia differita (cioè un ossimoro) quando altre riforme ben più urgenti sono incerte o rimandate al disegno di legge o addirittura alla legge delega".

 

"Solo l'impegno straordinario dei  magistrati e del personale di cancelleria ha potuto contenere i danni maggiori e perfino ridurre in molti casi l'arretrato, grazie a una produttività eccezionale", ricorda l'Anm citando i dati statistici elaborati dal Cepey-Consiglio d'Europa, secondo i quali la magistratura italiana nell'anno 2010 ha definito 2 milioni 834 mila procedimenti civili contenziosi (la Francia ne ha definiti 1 milione 793 mila, la Germania 1 milione 568 mila) e 1 milione 288 mila cause penali (la Francia ne ha definite 600 mila, la Germania 804 mila). "Con questi numeri - sottolinea l'Anm - che smentiscono falsità e luoghi comuni, che mirano a ribaltare sui magistrati responsabilità altrui, la magistratura italiana si pone al primo posto per produttività in Europa nella materia penale e al secondo posto in quella civile, seconda in questo caso solo alla Russia, che peraltro conta ben altro numero di magistrati".