Lo stabilimento ThyssenKrupp di Terni (Foto Lapresse)

ThyssenKrupp, accordo raggiunto: ritirata la mobilità per 550 lavoratori

Redazione

Decisiva la mediazione del governo. Il ministro Guidi: "L'Italia punta sull'acciaio".

Dopo oltre 15 ore di trattative, la Thyssenkrupp ritira la mobilità per 550 lavoratori della Ast di Terni e la disdetta degli accordi integrativi aziendali. L'intesa è arrivata nella notte grazie alla mediazione del ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi. I vertici della multinazionale tedesca si sono impegnati a non attivare altre iniziative unilaterali in conflitto con i contratti di secondo livello applicati fino al 4 ottobre prossimo. I sindacati hanno assicurato, a loro volta, che fino a quella data non avvieranno iniziative conflittuali su materia oggetto di confronto.

 

Le parti hanno quindi un mese di tempo per discutere il piano industriale presentato da Ast-ThyssenKrupp lo scorso luglio, che prevedeva una riduzione dei costi di 100 milioni di euro l'anno. Il confronto si svilupperà sulla base di un fitto calendario di incontri, definito dalle parti, con l'obiettivo di arrivare a un'intesa entro il 4 ottobre. Il primo è in programma lunedì 8 settembre presso il ministero dello Sviluppo economico. Se non si arriverà a un accordo, avverte però l'Ast, il 5 ottobre verrà avviata una nuova procedura di mobilità.

 

"Grazie all'impegno di tutti", ha dichiarato Federica Guidi, "sarà adesso possibile ricercare un accordo sulla base del lodo del governo affinché l'Ast torni ad essere competitiva sui mercati salvaguardando al massimo l'occupazione". Il ministro si è impegnato a esercitare una attiva azione di monitoraggio per l'intera durata del confronto. La strategia del governo, ha sottolineato Guidi, è quella di "difendere l'industria siderurgica italiana e l'occupazione che garantisce, perché l'acciaio è una produzione essenziale per l'economia nazionale alla quale il paese non può in alcun modo rinunciare". La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, auspica che il piano industriale di Asp "guardi al futuro, alle prospettive di sviluppo e non solo alle misure di risanamento".

 

Soddisfatti i sindacati: la Cgil parla di un "risultato importante", la Uilm è convinta che, "con una vera trattativa", il piano industriale sarà migliorato, mentre la Fim invita l'azienda "a esercitare le proprie prerogative senza la costante ricerca di uno scontro con il sindacato e le istituzioni italiane". Soddisfazione viene espressa anche dall'Ast che però ribadisce come "la ristrutturazione della società sia essenziale per garantire ad Ast un futuro a lungo termine".

 

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