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La marijuana terapeutica sarà di Stato

Redazione

Verrà coltivata dall’Esercito. "Una grande notizia", dice il senatore Manconi

La Marijuana utilizzata per scopi terapeutici sarà di Stato e verrà prodotta dall’Esercito, nell'istituto farmaceutico che ha sede a Firenze. Il via libera è stato dato, come anticipato dalla Stampa. dai ministri della Difesa e della Salute Roberta Pinotti e Beatrice Lorenzin, dopo varie polemiche e rallentamenti ma la notizia verrà ufficializzata entro settembre.

 

[**Video_box_2**]"E' stata dura ma ce l'abbiamo fatta. Il ministro della Difesa ha dato il suo immediato consenso ed è di queste ore il tanto atteso parere favorevole da parte del ministero della Salute". Luigi Manconi, presidente della commissione Diritti umani del Senato, parla di "una buona notizia, finalmente, per quanto riguarda la cannabis terapeutica", ricordando che "nel gennaio scorso proposi con un disegno di legge, con una conferenza stampa e quindi con un convegno dal titolo 'La cannabis fa bene, la cannabis fa male', che fosse lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze l'azienda pubblica, di diretta dipendenza dal ministero della Difesa, a produrre i farmaci cannabinoidi".

 

Manconi inoltre aggiunge che "la vicenda è sommamente istruttiva: ci sono voluti ben sette anni perché un farmaco, capace di ridurre il dolore dei pazienti e di intervenire sui sintomi di numerose patologie, venisse sottratto all'interdizione ideologica e morale di un tabù oscurantista, privo di qualunque fondamento scientifico e di qualunque argomentazione razionale".

 

"L'utilizzo di questi farmaci - ricorda ancora - è consentito nel nostro paese dal lontano 2007, eppure, nel corso del 2013 appena qualche decina di pazienti ha potuto farvi ricorso. Ciò a causa di una procedura lenta e farraginosa che prevede il seguente percorso: medico curante, farmacia ospedaliera, ministero della Salute, ancora farmacia ospedaliera, quindi importazione e infine paziente. L'acquisto all'estero di questi farmaci comporta tempi infinitamente lunghi per la loro disponibilità e costi abnormi per singolo prodotto. E questo ha fatto si' che a tutt'oggi non una sola azienda farmaceutica italiana abbia chiesto la licenza per questa produzione. Da qui la mia proposta di affidare allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, che già produce presidi sanitari e medicinali, l'incarico di provvedere al fabbisogno nazionale, nelle condizioni di massima sicurezza".

 

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