Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen (Foto AP)

L'Ucraina cerca la protezione della Nato. Domani l'Ue decide su nuove sanzioni alla Russia

Redazione

Rasmussen apre a una riapertura dei negoziati con Kiev. Putin intanto ha paragonato la controffensiva di Kiev nell'est dell'Ucraina all'assedio dei nazisti a Leningrado nella Seconda Guerra Mondiale.

La Nato ha chiesto alla Russia di mettere fine alle sue "azioni militari illegali" in Ucraina e nelle stesse ore Kiev ha annunciato che punta a diventare membro dell'Alleanza atlantica. All'indomani del coro di accuse occidentali a Mosca di avere di fatto "invaso" le regioni orientali ucraine, la tensione resta altissima e potrebbe tradursi in nuove sanzioni a Mosca al vertice Ue di domani. 

 

"Nonostante le smentite di Mosca, è ora chiaro che truppe russe sono impegnate in "azioni militari dirette" in territorio ucraino, ha denunciato il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen in una conferenza stampa a Bruxelles. "Non si tratta di un'azione isolata, ma di parte di un pericoloso disegno di diversi mesi per destabilizzare l'Ucraina come Stato sovrano", ha aggiunto. Mosca ha peraltro nuovamente smentito le accuse con il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, il quale ha ironizzato che le presunte immagini satellitari mostrate dalla Nato sarebbero solo "videogiochi".

 

Rasmussen ha assicurato che la Nato "rispetterà in pieno" le decisioni che saranno prese dal governo di Kiev sulle politiche di sicurezza e sulle future alleanze. E' in pratica una risposta positiva alle notizie che arrivano da Kiev, dove il premier Arseniy Yatsenyuk ha annunciato che il governo sottoporrà un testo al Parlamento che prevede la ripresa del percorso per l'adesione alla Nato", interrotto nel 2010.

 

Il presidente russo Vladimir Putin ha risposto affermando che l'operazione militare condotta dalle forze di Kiev nell'est del paese è una reminiscenza della Seconda Guerra Mondiale, quando le truppe naziste assediarono Leningrado. Rivolendosi a un campo giovanile vicino Mosca, Putin ha detto che "piccoli villaggi e grandi città sono circondate dall'esercito ucraino che sta colpendo direttamente aree residenziali con l'obiettivo di distruggere". "Mi ricorda tristemente gli eventi della Seconda Guerra Mondiale, quando i nazisti tedeschi hanno assediato le nostre città", ha spiegato Putin. Il capo del Cremlino ha poi ripetuto che "il popolo ucraino e quello russo sono praticamente una cosa sola", sebbene "ogni popolo abbia le propri idee sulla propria storia". Putin ha però chiesto anche ai ribelli l'apertura di corridoi umanitari per le truppe ucraine assediate in alcune zone dell'est. 

 

Nel frattempo, il ministro per l'Energia di Mosca, Alexander Novak, ha dichiarato che la Russia è pronta a riaprire il dialogo con Kiev per le forniture di gas con un taglio del prezzo pari al 20 per cento. Un'offerta che, tuttavia, resta ancora al di sopra delle richieste formulate dall'Ucraina. Dal giorno della caduta dell'ex presidente filorusso, Viktor Yanukovich, Putin ha alzato il prezzo del gas a 485 dollari per mille metri cubici mentre Kiev ha insistito per far tornare il prezzo agli originari 268 dollari. Novak ha ora spiegato che "presto si converrà su una data per un incontro trilaterale", cui parteciperà anche l'Unione europea.

   
   
Un rapporto dell'Onu ha intanto accertato che il conflitto nell'est del paese tra esercito ucraino e separatisti filo-russi ha causato 2.593 morti da metà aprile: il forte aumento del numero delle vittime nelle ultime settimane è dovuto al fatto che i combattimenti si sono spostati in centri densamente abitati. Il rapporto denuncia anche violazioni dei diritti umani come sequestri e torture, "per lo più" a opera dei miliziani filo-russi.

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