Davide Vannoni (Foto Lapresse)

Se il giudice diventa medico

Redazione

Paradossi d’Italia. Per un giudice che ordina a un ospedale di somministrare cure secondo il pluribocciato metodo Stamina, un altro interviene a vietare le stesse cure. Ultimo in ordine di tempo, il gip torinese che ha ordinato il sequestro di cellule e apparecchiature Stamina a Brescia.

Paradossi d’Italia. Per un giudice che ordina a un ospedale di somministrare cure secondo il pluribocciato metodo Stamina, un altro interviene a vietare le stesse cure. Ultimo in ordine di tempo, il gip torinese che ha ordinato il sequestro di cellule e apparecchiature Stamina agli Spedali civili di Brescia, in accordo con altri 172 giudici che, a tutt’oggi, hanno considerato non ammissibili – e di fatto truffaldine – quel tipo di cure. Eppure, in questi anni ci sono stati 164 loro colleghi che le infusioni di cellule secondo il metodo Stamina hanno ritenuto di doverle prescrivere ad altrettanti pazienti con ordinanza urgente. Il paradosso squisitamente italiano che si gioca sul dolore dei familiari di malati di atrofia  muscolare spinale (ricordiamo che quasi sempre si tratta di bambini) è solo la più triste e appariscente delle manifestazioni di una supplenza dei giudici che non si accontenta più di sostituirsi alla politica ma si arroga, oltretutto in modo caotico e contraddittorio, prerogative di esclusiva competenza sanitaria.

 

Per quanto riguarda Stamina, la commissione ministeriale di esperti investita del caso aveva già concluso, nel settembre dello scorso anno, che il metodo ideato da Davide Vannoni non ha alcun fondamento scientifico. Il ministero aveva di conseguenza bloccato la sperimentazione, subito contraddetto dal Tar del Lazio, che l’aveva riammessa, mentre lo scorso aprile Vannoni veniva rinviato a giudizio dal pm torinese Raffaele Guariniello. Rimane il fatto che non dovrebbero essere i giudici a decidere dell’efficacia e dell’ammissibilità di una terapia, ma le autorità sanitarie. Ma in Italia non funziona così. E la supplenza vale per Stamina così come per la fecondazione eterologa da fare subito, stando alle decisioni di certi magistrati, anche in assenza di garanzie per i pazienti e di criteri certi di tracciabilità dei donatori.

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