Il palazzo dell'Ocse a Vienna

L'Ocse conferma: l'Italia è l'unico paese del G7 in recessione

Redazione

Contrazione del pil dello 0,3 per cento. Altra flessione rispetto al trimestre precedente. Bene Gran Bretagna e Stati Uniti. Lo spread sotto quota 150.

Dopo i risultati positivi dell'asta di Ctz biennali, lo spread Bund-Btp si mantiene anche se di poco sotto quota 150, con un valore di 149,5 punti e un rendimento che risale leggermente dai minimi storici (2,4 per cento) fino a toccare il 2,43 per cento.

 

Ma il dato negativo arriva dall'Ocse, secondo cui l'Italia è l'unico paese del G7 che nel secondo trimestre ha registrato un calo del pil rispetto all'anno precedente. In confronto al secondo trimestre del 2013, fa sapere l'Ocse, l'economia italiana ha subito una contrazione dello 0,3 per cento. In un contesto che vede tutta l'area Ocse rallentare (+1,9 per cento contro il +2,1 per cento tendenziale del primo trimestre), brillano la Gran Bretagna, con un'espansione del 3,2 per cento su base annuale, e gli Stati Uniti (+2,4 per cento). Crescita invariata per il Giappone e anemica per la Francia (+0,1 per cento).

 

I dati congiunturali, ovvero basati sul confronto con il trimestre precedente, confermano quanto già certificato dall'Istat: l'Italia è, tecnicamente, di nuovo in recessione. Nel secondo trimestre l'economia della penisola, rileva l'Ocse, ha subito infatti una flessione dello 0,2 per cento rispetto al primo trimestre, quando aveva segnato un -0,1 per cento congiunturale.

 

Maglia nera al Giappone, in contrazione dell'1,7 per cento rispetto al primo trimestre a causa dell'impatto dell'aumento delle imposte. Segno meno (-0,2 per cento) anche per la Germania, mentre in Francia il dato congiunturale resta invariato per il secondo trimestre consecutivo. Bene il Regno Unito (+0,5 per cento) e gli Usa, che segnano una crescita trimestrale dell'1 per cento dopo la contrazione dello 0,5 per cento segnata nel primo trimestre a causa degli eccessivi rigori dello scorso inverno.

 

L'intera area Ocse risulta, infine, in accelerazione (+0,4 per cento congiunturale nel secondo trimestre contro il +0,2 per cento del primo), laddove la crescita dell'Eurozona rallenta sia su base annuale (+0,7 per cento contro il +0,9 per cento del primo trimestre) che trimestrale (+0,2 per cento contro il +0,3 per cento del primo trimestre).