Una foto del giornalista americano Peter Theo Curtis detenuto dal Fronte al Nusra dal 2012 (Foto Ap)

Il Fronte al Nusra libera un giornalista americano rapito in Siria

Redazione

Peter Theo Curtis era stato catturato nel 2012. Intanto un blogger britannico avrebbe individuato il luogo in cui il reporter James Foley è stato decapitato dallo Stato islamico.

Peter Theo Curtis, un giornalista americano fatto prigioniero in Siria nel 2012, è stato liberato ieri sera dal fronte al Nusra, il gruppo di combattenti legati ad al Qaeda e rivali dello Stato islamico. Decisiva, secondo Reuters, è stata la mediazione dei paesi del Golfo e in particolare del Qatar. Grande soddisfazione da parte del presidente Obama, che un comunicato ha tuttavia ricordato come gli Stati Uniti continuino a concentrarsi sul rilascio di tutti gli americani ancora detenuti in Siria. Obama ha detto di essere pronto a usare "tutti gli strumenti a sua disposizione" per liberare gli ostaggi americani".

 

Il rilascio di Curtis è arrivato a pochi giorni dalla decapitazione dell'altro giornalista americano James Foley, ucciso dallo Stato islamico, anche lui rapito in Siria nello 2012. Proprio riguardo all'assassinio di Foley, Eliot Higgins, fondatore del blog "Brown Moses" e "Bellingcat", esperto nell'analisi di fonti reperite sul web riguardo la Siria, ha individuato, a suo dire, il luogo in cui il giornalista è stato ucciso. Sulla base dell'analisi comparativa di diverse foto satellitari, comparate con l'orografia del territorio ripresa nel video della decapitazione diffuso dallo Stato islamico, Higgins ha individuato la zona a sud di Raqqa. Si tratta della capitale del Califfato, una città a nord della Siria.

 

L'ambasciatore britannico a Washington ha dichiarato che la Gran Bretagna è vicina all'individuazione del responsabile della decapitazione di Foley.

 

Sul fronte internazionale, intanto, anche la Germania ha deciso di inviare armi ai combattenti curdi per frenare l'avanzata dei jihadisti. Parlando ieri, Angela Merkel ha dichiarato che si tratterebbe di un "passo importante". "Abbiamo considerato attentamente la questione", ha detto la cancelliera tedesca, "Non esiste una garanzia di successo al 100 per cento, ma abbiamo solo due alternative e quella dell'intervento resta prevalente".

 

Oggi, in Iraq, il nuovo primo ministro iracheno Aider al Abadi, presenterà la propria squadra di governo, dopo aver incassato l'apprezzamento di Washington e Teheran. L'obiettivo è quello di tentare una soluzione politica al caos del paese, creando un esecutivo più inclusivo verso tutte le minoranze dell'Iraq.

 

In Siria lo Stato islamico conquista la base di Tabqa

 

Ieri intanto lo Stato islamico ha conquistato la base militare di Tabqa, fino ad allora controllata dalle forze del presidente Bashar al Assad. Ora i combattenti del Califfato controllano quasi l'intera provincia di Raqqa, la loro capitale situata a nord del paese e a ridosso del confine con la Turchia.

 

L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha calcolato che dall'inizio dell'operazione lanciata dai jihadisti per la conquista della base di Tabqa sono morti 340 combattenti dello Stato islamico e 170 soldati di Assad. Si tratterebbe in tal caso di uno dei combattimenti più sanguinosi intercorsi dall'inizio del conflitto.