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I 270 camion di Putin

Affermativo, dice la Nato. Mosca viola il confine e cannoneggia l'Ucraina

Redazione

Dalla Russia un convoglio “umanitario” non autorizzato ad aiutare le roccheforti dei separatisti. Oggi Merkel è a Kiev

Ieri intorno a mezzogiorno i 270 camion bianchi del presunto convoglio umanitario inviato dalla Russia nell’oriente ucraino hanno attraversato il confine all’altezza della città di Izvaryne, nella regione di Lugansk, scortati da uomini con armi automatiche e uniformi mimetiche, alcune delle quali portavano i segni di riconoscimento dei gruppi separatisti. Allo stesso tempo l’esercito russo ha mosso unità di artiglieria manovrate da personale russo dentro al confine ucraino e ha iniziato a colpire l’esercito di Kiev da entrambi i lati del confine, dicono fonti Nato.

 

Il convoglio umanitario russo ha passato il confine nonostante il divieto del governo di Kiev, i cui uomini avevano appena iniziato l’ispezione del contenuto dei camion militari ridipinti – ieri la vernice bianca ha iniziato a scolorire e le foto mostrano i camion tornare al loro verde militare. E’ una “invasione diretta”, ha detto Valentyn Nalyvaichenko, il capo dei Servizi di sicurezza di Kiev (Sbu). Il convoglio ha viaggiato per circa 16 chilometri dentro al territorio russo verso la città di Krasnodon,  poi ha deviato e ha preso strade secondarie per evitare i check point dell’esercito ucraino e le aree dove gli scontri militari sono più intensi. Nel pomeriggio buona parte dei camion è arrivata a Lugansk, la città roccaforte dei separatisti che secondo Mosca è la destinazione del convoglio.

 

Mentre i camion attraversavano il confine l’esercito russo ha iniziato a colpire con l’artiglieria le Forze armate di Kiev, “sia con colpi che attraversavano la frontiera sia dall’interno del territorio ucraino”, ha detto la portavoce della Nato Oana Lungescu. E’ da metà agosto che la Nato riceve report del coinvolgimento della Russia negli scontri, con “truppe aviotrasportate, difesa antiaerea e operazioni delle forze speciali” in territorio ucraino. L’occidente accusa da tempo Mosca di interferenze nel conflitto, ma questa è la prima volta che la Nato conferma di averne le prove. Ieri il Pentagono ha detto che la Russia ha ammassato al confine con l’Ucraina 18 mila uomini “pronti al combattimento”, e che “non si cura nemmeno di nasconderli”.

 

Alcuni dei mezzi del convoglio umanitario russo portavano issata la bandiera della Croce rossa, ma gli osservatori che secondo gli accordi stipulati tra Kiev e Mosca avrebbero dovuto accompagnare i camion e sorvegliare la distribuzione dei soccorsi non erano presenti. “Abbiamo deciso che non c’erano le condizioni di sicurezza necessarie per accompagnare il convoglio”, ha detto Ewan Watson, portavoce della commissione internazionale della Croce rossa di Ginevra. “Di conseguenza il convoglio è partito senza di noi”. Prima della partenza dei camion, scrive la Ukrainska Pravda, giovedì le guardie di frontiera avevano ispezionato 34 camion, 32 dei quali erano carichi di prodotti alimentari, due di medicinali. La lentezza nei controlli è la motivazione usata dal governo russo per giustificare la partenza non autorizzata dei camion. Secondo il ministero degli Esteri russo il governo ucraino ha rallentato di proposito l’ispezione dei camion umanitari per concludere l’assedio delle città ribelli di Donetsk e Lugansk in tempo per il 24 agosto, festa dell’Indipendenza ucraina, o per il 26, quando è previsto un incontro a Minsk tra il presidente ucraino Petro Poroshenko e quello russo Vladimir Putin. “E’ impossibile tollerare ancora l’illegalità, le aperte menzogne e l’incapacità di raggiungere qualsiasi tipo di accordo”, si legge in un comunicato. Nel pomeriggio Putin ha detto al telefono alla cancelliera tedesca Angela Merkel che i ritardi nell’accesso degli aiuti erano diventati “inaccettabili”. Merkel visiterà oggi Kiev, incontrerà Poroshenko e il premier Arseny Yatseniuk. Il governo ucraino ha invece accusato Mosca di avere anticipato la partenza dei camion per evitare le ispezioni. I camion contengono aiuti per i ribelli, non per i civili, e potrebbero essere usati per trasportare armi ed equipaggiamento militare, ha detto ieri il capo dell’Sbu, Nalyvaichenko.