Gareth Bale, gallese di Cardiff (foto Ap)

Amor di Cardiff. Sarà la Supercoppa di Bale?

Francesco Caremani

Sfida tra due modelli opposti di calcio. Stasera in Galles si sfidano Real Madrid e Siviglia per il primo trofeo stagionale. L'esterno di Ancelotti ritorna nella sua città alla quale continua ad essere ancora legato profondamente.

Al Cardiff City Stadium Real Madrid e Siviglia cercheranno di dimostrare che, dopo le macerie del mondiale brasiliano, il calcio spagnolo è ancora vivo, contendendosi la trentanovesima edizione della Supercoppa Europea. I madridisti ne hanno perse due e vinta una, i biancorossi l’hanno conquistata contro il Barcellona e persa contro il Milan. Due modi diversi di giocare a calcio, due modi diversi di esistere e primeggiare nel football del terzo millennio, quello dei debiti e del conseguente fair play finanziario. Nelle ultime cinque campagne acquisti il Real ha speso 468 milioni di euro, il Siviglia 97,15, con un saldo rispettivamente di meno 273 e più 71,63. L’acquisto record per gli andalusi è stato Negredo nel 2009 per 15 milioni di euro proprio dai Galácticos, che nello stesso anno hanno comprato dal Manchester United Cristiano Ronaldo per 94 milioni e nel 2013 Gareth Bale dal Tottenham per la stessa cifra (fonte, transfermarkt.de).

 

Sarà proprio il gallese a fare gli onori di casa. “È stupefacente poter giocare la Supercoppa a Cardiff, nella mia città, e spero lo sia anche per i miei concittadini e per la mia famiglia, che verrà a sostenermi. Sarebbe molto bello vincere questo trofeo dove sono nato”, ha detto l’ala gallese mostrando un pizzico di emozione. Un’emozione che ha preso forma nel giardino della Eglwys Newydd Primary School, scuola primaria del quartiere di Whitchurch che oggi non esiste più, dopo che nel gennaio del 2011 gli amministratori locali decisero di chiudere due istituti, tra le feroci proteste degli abitanti. Su quelle ceneri è stata, però, ricostruita la Whitchurch Primary School al 18 di Erw Las e per l’inaugurazione due alunni di undici anni hanno scritto a Bale chiedendogli di presenziare, visto che era cresciuto lì e che i suoi genitori, Frank e Debbie, vivono ancora in zona. Gareth non solo c’è andato, diventando la star della giornata, ma ha pure scoperto una targa commemorativa col proprio nome. La sua foto adesso compare nella slideshow del sito della scuola e la preside Ann Griffin ha sintetizzato al meglio quel momento: “Probabilmente i ragazzi non si ricorderanno cosa è stato detto, ma si ricorderanno che Gareth Bale era qui”, ispirazione incommensurabile.

 

 

Il legame di Bale con la propria città e la famiglia è molto forte. Si narra che appena libero tornasse da Southampton prima e Londra poi per stare con familiari e amici; una volta addirittura, dopo la rottura della lavatrice, caricò i panni sporchi in macchina e li portò a casa dalla mamma. Debbie, la donna della sua vita, quella che l’ha guidato e consigliato più di procuratori e allenatori. L’ispirazione continua di chi non ha dimenticato la gavetta e il posto da dove viene. Lo spera anche Carlo Ancelotti che sogna un gol del gallese come quello segnato al Barcellona nella finale di Coppa del Re di Spagna. Il Cardiff City Stadium non sarà il Mestalla e il Siviglia non avrà la forza e il fascino dei blaugrana, ma il trofeo in palio è per certi versi più importante.

 

Da Cardiff riparte la stagione europea con i detentori delle due coppe, che da settembre potranno difendere sul campo. Così vicini eppure così lontani. Spagna si è detto, calcio inteso come spettacolo, anche, ma da una parte una rosa che vale sei volte rispetto a quella del Siviglia - 725 milioni di euro a 124,20 – e poi campioni affermati nelle file delle merengues, contro un mix di ragazzini molto promettenti e giocatori di lotta ed esperienza. Il Real Madrid ha chiuso il bilancio 2013-14 con 533 milioni di fatturato e una crescita di 14 sull’esercizio precedente, incremento dovuto alla vittoria in Champions League, poiché in fase di budget la società ipotizza sempre l’arrivo ai quarti, non considerando eventuali ricavi da semifinali, finale e vittoria. Il Siviglia nel 2012-13 aveva 54 milioni di ricavi contro 80 di debiti, un rapporto dello 0,67% che da qualche anno a questa parte ha sensibilmente ridotto; la cessione di Ivan Rakitic al Barça è servita soprattutto a questo. In campionato la squadra di Carlo Ancelotti ha vinto l’andata per 7-3, quella di Unai Emery Etxegoien il ritorno per 2-1, equilibrio? Difficile, questa volta ci saranno anche un James Rodriguez e un Toni Kroos in più. Perché i soldi non faranno la felicità, ma nel calcio continuano, almeno sulla carta, a fare la differenza.