Vladimir Putin (foto Ap)

Embargo dei prodotti alimentari europei. La risposta di Putin alle sanzioni

Redazione

Al vaglio anche il divieto di sorvolo della Siberia. La Russia è il secondo maggior mercato per l'esportazione del Vecchio continente.

La Russia ha deciso "un embargo totale" della gran parte dei prodotti alimentari provenienti dagli Stati Uniti e da tutti quei paesi europei che hanno imposto sanzioni economiche contro Mosca. Lo ha annunciato il premier Dmitry Medvedev. Sul sito del Cremlino inoltre è stato pubblicata la notizia che un gruppo di funzionari è al lavoro per redigere un elenco di prodotti e materie prime che verranno bandite nel mercato russo per almeno un anno. Ma le ritorsioni contro le sanzioni potrebbero andare oltre, come ha confermato il premier Dmitri Medvedev. La Russia potrebbe vietare i voli di transito delle compagnie aeree dall'Unione Europea e dagli Usa verso la regione Asia-Pacifico. Medvedev ha aggiunto che la decisione definitiva sull'eventualità di chiudere lo spazio aereo russo (il cui attraversamento consente alle compagnie aeree internazionali di risparmiare notevoli quantità di carburante) non è ancora stata presa, ma che si tratta di una contromisura "seria" valutata attentamente in risposta alle sanzioni occidentali contro Mosca per via della crisi ucraina. La Russia comunque, ha aggiunto Medvedev, ha già deciso di vietare il  transito alle linee aeree ucraine sul proprio territorio. La Dobrolyot, compagnia low-cost russa, di recente ha lasciato a terra i suoi aerei perché colpita dalle sanzioni dell'Unione Europea.

 

Un alto funzionario del Cremlino ha anticipato al giornale Vedomosti che l'embargo riguarderà sicuramente prodotti agricoli e caseari, carne e pesce, ma non vino o alimenti per l'infanzia.

 

La decisione di Putin influirà negativamente sull'economia europea in quanto la Russia è il secondo più grande mercato per l'esportazione dell'Ue e ha un valore complessivo (dati del 2013) di 12,2 miliardi di euro.

 

La decisione dell'embargo era stata preceduta nei giorni scorsi dal divieto di importazione e utilizzo di carne, frutta e verdura polacca, oltre ad una stretta sui controllo sui prodotti delle catene occidentali di fast food, come Mc Donald. La giustificazione data dalla Rospotrenmadzor, l'agenzia per la protezione dei consumatori, era stata quella di "doverosa azione per preservare la salute dei cittadini russi", resa necessaria "dal controllo dell'adeguamento alle nuove direttive di igiene e sicurezza alimentare", disposizioni delle quali i gruppi dell'industria alimentare non avevano ricevuto notifica.

 

L'Unione europea "si rammarica dell'annuncio della Federazione russa di misure che colpiranno le importazioni di prodotti alimentari e agricoli" dall'Unione. E' il contenuto di una dichiarazione letta dal portavoce Frederic Vincent. "Questo annuncio - ha proseguito - è chiaramente motivato politicamente. La Commissione valuterà le misure in questione appena avrà ulteriori informazioni su contenuto e ampiezza". La Commissione sottolinea che "le misure restrittive dell'Unione europea sono direttamente legate all'annessione illegale della Crimea e alla destabilizzazione dell'Ucraina". Una volta valutate le misure decise fra ieri e oggi da Mosca, l'Ue si "riserva il diritto di decidere le azioni appropriate".