Silvio Berlusconi lascia palazzo Chigi dopo l'incontro con Renzi (Foto Lapresse)

Incontro tra il Cav. e Renzi: passi avanti sulla legge elettorale

Redazione

Tre ore di colloquio a palazzo Chigi. Convergenze sulle soglie di ingresso in Parlamento. Sulle preferenze manca ancora l'intesa.

Si è concluso dopo circa 3 ore a palazzo Chigi l'incontro tra il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che ha lasciato la sede del governo in macchina, accompagnato da Gianni Letta. Le riforme, con particolare attenzione alle possibili modifiche alla legge elettorale, il principale dossier sul tavolo del confronto. "Incontro positivo, confermato il cammino delle riforme, un passo  avanti importante", ha commentato il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini al termine dell'incontro.

 

Sebbene il Cav. non abbia dato nessun via libera definitivo sulle possibili modifiche all'Italicum, Berlusconi ha dato disponibilità di massima a riflettere sulle attuali soglie di ingresso previste dal testo della riforma elettorale, così come è stato licenziato dalla Camera. In particolare, una disponibilità a procedere con un 'aggiustamento' - ma senza stravolgere l'impianto dell'Italicum, è stato il paletto - degli sbarramenti per i 'piccoli' partiti, ovvero sulle soglie di ingresso per i partiti che si presentano in coalizione e per i partiti che vanno alle urne da soli, senza alleanze. All'incontro di palazzo Chigi è stata discussa la possibilità di innalzare la soglia perché scatti il premio di maggioranza.

 

Una disponibilità, quindi, a discutere in un prossimo incontro, da tenersi dopo la pausa estiva, quando sarà stato approvato in prima lettura il ddl riforme costituzionali, sui 'ritocchi' da apportare all'Italicum. Sulle preferenze, invece, l'ex premier avrebbe espresso dubbi, ma senza un 'no' pregiudiziale in questa fase del confronto. Da Berlusconi, riferiscono ancora le stesse fonti, è comunque arrivata la conferma del patto del Nazareno e dell'asse stretto con Renzi su tutto il percorso delle riforme. Secondo le fonti azzurre, anche da parte del premier sarebbero state manifestate delle 'osservazioni' sulle preferenze. Durante l'incontro si sarebbe anche discusso dell'ipotesi dei collegi uninominali, ma senza che sia stata assunta una posizione definitiva sia sulle preferenze che sui capolista bloccati che, infine, sull'uninominale.