I palestinesi cercano eventuali feriti tra le macerie di un edificio bombardato a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza (Foto Ap)

Altri 40 morti a Gaza. Il ministro Livni: "Nessun accordo per ora"

Redazione

Colpita una struttura delle Nazioni unite. La distruzione dei tunnel potrebbe concludersi a breve ma ogni accordo diplomatico sembra sempre più distante.

Un raid aereo condotto dalle forze di sicurezza israeliane ha ucciso 10 persone e provocato almeno una trentina di feriti in una scuola gestita dalle Nazioni unite nel sud della Striscia di Gaza. Secondo i testimoni, un missile ha colpito l'ingresso dell'edificio nel paese di Rafah, dove centinaia di palestinesi avevano trovato rifugio in queste settimane di combattimenti. Si tratta della seconda volta in una settimana in cui una struttura delle Nazioni unite viene presa di mira dall'esercito israeliano. Mercoledì scorso era stata la volta del campo profughi di Jabalya. Sempre oggi, altre 30 persone sono state uccise a Gaza nel corso dei bombardamenti. Mentre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che Israele intende continuare a mettere pressione ad Hamas, i palestinesi chiedono di poter soccorrere i feriti che sono rimasti per svariate ore per le strade di Gaza e che necessitano immediati aiuti. Secondo il Centro palestinese per i diritti umani, gli sfollati a tre settimane dall'inizio del conflitto, sarebbero 520 mila nella Striscia di Gaza. 

 

Ogni mediazione appare al momento difficilmente percorribile. Una delegazione di Hamas e del Jihad islamico è attesa oggi al Cairo, in Egitto, per riprendere le discussioni su un'eventuale tregua. L'assenza di delegati israeliani, tuttavia, non lascia prefigurare alcun esito positivo. Israele ha accusato Hamas di violare ogni accordo fin qui raggiunto e si è rifiutata di riprendere il dialogo. Il ministro della Giustizia israeliano, Tzipi Livni, ha dichiarato che non esistono possibilità, allo stato attuale, per un accordo con Hamas. "Vogliono parlare della fine del blocco a Gaza? Non con noi e non adesso", ha commentato il ministro confermando che Israele non si fermerà finché la Striscia non sarà completamente smilitarizzata. 

 

Dopo il rapimento del militare israeliano Hadar Goldin, che secondo le fonti israeliane sarebbe stato ucciso dai combattenti di Hamas, i bombardamenti di Tsahal si sono concentrati su Rafah, al confine con l'Egitto. Un portavoce dell'esercito israeliano, Peter Lerner, ha annunciato che le operazioni di distruzione dei tunnel usati da Hamas procedono come pianificato e che potrebbero concludersi anche "entro le prossime 24 ore". 

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