Tutti al Foglio domani sera. Chi ci sarà alla veglia per Israele e i cristiani

Redazione

Domani sera, mercoledì 30 luglio, dalle 21 alle 24 il Foglio organizza una veglia per Israele e i cristiani perseguitati in tutto il mondo. Ci saranno l'ambasciatore israeliano a Roma, il ministro Maurizio Lupi, Antonio Socci e il presidente della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici.

Domani sera, mercoledì 30 luglio, dalle 21 alle 24 il Foglio organizza una veglia per Israele e i cristiani perseguitati in tutto il mondo. L'appuntamento è davanti alla redazione romana del giornale, in Lungotevere Raffaello Sanzio 8/c.

 

Con il direttore Giuliano Ferrara, la redazione del Foglio, gli amici e i lettori che vorranno condividere con noi queste ore, ci saranno l'ambasciatore israeliano a Roma Naor Gilon, il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, la comunità ebraica di Roma rappresentata dal suo presidente Riccardo Pacifici, Yohanna Arbib Perugia (ex presidente del Keren Hayesod), Raffaele Sassun (presidente del Keren Kayemeth), rappresentanti della comunità ebraica di Torino, Gianluca Pontecorvo di Progetto Dreyfus, il giornalista cattolico Antonio Socci e il senatore liberale Luigi Compagna. Invitato anche il premier Matteo Renzi, che ci sta pensando.

 

Domani alle ore 20, presso la chiesa di San Gregorio Nazianzeno (Vicolo Valdina) a Roma si terrà, su iniziativa di Pier Ferdinando Casini e Paola Binetti in rappresentanza di Senato e Camera, la Santa Messa in segno di solidarietà nei confronti dei cristiani di Mosul. Dopo la messa, Pierferdinando Casini e gli altri parlamentari raggiungeranno la sede del Foglio per partecipare e intervenire alla veglia.

 

Bill Kristol sul Weekly Standard ha invitato tutti i lettori del magazine americano nei pressi di Roma a partecipare alla veglia.

 

Altre adesioni stanno arrivando in queste ore. Aggiornamenti e nuovi dettagli verranno comunicati su queste pagine tra oggi e domani.

 

Pochi o molti che saremo, saremo quelli che hanno espresso questo rifiuto, che non vogliono confusione ideologica e maleducazione intellettuale, che intendono trasmettere ai giovani europei armati di kefiah e di cattive idee, e di indifferenza verso i martiri, una cosa nuova e bella.

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