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Per l'Onu la situazione in Ucraina "è disperata". Intanto si contano i morti

Redazione

Dal 14 aprile a oggi le vittime del conflitto sono state 1.129, 3.442 i feriti.

La situazione in Ucraina è "disperata", è la sintesi del discorso di Navi Pillay, alto commissario Onu per i Diritti Umani, dopo la pubblicazione dei dati degli scontri relativi al periodo compreso fra il 14 aprile, quando ebbe inizio quella che le autorità di Kiev chiamano "operazione anti-terrorismo", e sabato scorso: 1.129 i morti accertati, 3.442 i feriti.

 

Secondo la relazione,dell'Onu, "104 edifici sono nelle mani di gruppi armati": tra questi 24 sono installazioni militari, sedici sedi amministrative locali, altrettanti del ministero dell'Interno centrale e sette dei servizi di sicurezza. Accuse precise sono rivolte ad ambedue gli schieramenti: tanto al governo, che non ha adottato precauzioni sufficienti per la tutela dei civili; quanto agli insorti, di cui si stigmatizzano tra l'altro i deliberati attacchi ai palazzi pubblici, gli assalti a banche e miniere, la distruzione della rete ferroviaria.

 

L'Alto commissario delle Nazioni Unite ha inoltre sollecitato di avviare al più presto un'inchiesta "completamente indipendente" sul disastro dell'abbattimento del Boeing 777-200 della 'Malaysia Airlines' con 298 persone a bordo,
colpito da un missile il 17 luglio scorso nei cieli dell'Ucraina orientale. Pillay ha sottolineato come quanto successo sia "una violazione del diritto internazionale" e possa "costituire un crimine di guerra".