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Niente quorum al referendum sul lavoro: accordo Alitalia-Etihad a rischio

Redazione

Approvato l'aumento di capitale ma i sindacati si spaccano. Per la Uilt l'operazione è saltata. La Cgil: "Non è vero. Non conoscono le regole".

Non è stato raggiunto il quorum al referendum sui tagli al costo del lavoro in Alitalia e l'accordo con la compagnia araba potrebbe essere è a rischio, data la volontà della compagnia di procedere solo previo consenso di tutte le sigle sindacali. Intanto, il cda si è riuntio per approvare il bilancio del 2013 e varare l'aumento di capitale fino a un massimo di 250 milioni di euro da offrirsi in opzione ai soci in proporzione alla quota di capitale posseduta. in attesa di un esito positivo della trattativa. Ad annunciare il fallimento della consultazione dei lavoratori sui tagli al personale era stato il segretario generale aggiunto della Uilt Marco Veneziani, anncunciando che solo 3.500 su 13.200 lavoratori avevano votato. In particolare, tra i naviganti (piloti e assistenti di volo), che sono complessivamente 5.400, il 97% ha votato no. "Non è stato raggiunto il quorum perché Cgil, Cisl, Ugl e azienda hanno voluto mortificare piloti e assistenti di volo", aveva commentato Veneziani, sottolineando che "questo accordo non c'entra nulla con Etihad". "Adesso bisogna tornare al tavolo per firmare un accordo valido: questo non lo è", ha detto Veneziani, precisando che "la Uil non è contraria a dare 31 milioni". "Alla luce di questo risultato - ha aggiunto - faremo le nostre valutazioni e decideremo il da farsi".

 

"L'intesa non è solo pienamente valida ma si applica in ogni sua parte", è stata la secca risposta del segretario nazionale della Filt Cgil Nino Cortorillo replicando alle affermazioni di Veneziani sulla non applicabilità degli accordi aziendali Alitalia, sottolineando che "la Uilt dimostra di non conoscere le regole sul referendum scritte nel testo unico del 10 gennaio 2014 che recita 'per la validità della contrattazione è necessaria la partecipazione del 50% + 1 degli aventi diritti al voto'. Se non si è raggiunta tale percentuale - spiega Cortorillo - è anche per il boicottaggio al voto che la Uilt ha compiuto". "La Filt Cgil, insieme a Fit Cisl e Ugl, ha organizzato il referendum, chiedendo ai lavoratori di esprimersi con il voto, altri - conclude - continuano una propaganda fasulla e pericolosa per Alitalia ed i lavoratori". A fargli eco è giunta poi la conferma di Alitalia che in una nota ha chiarito come la trattativa con Rtihad non sia saltata dato che "il mancato raggiungimento del quorum, sulla base del Testo unico sulla rappresentanza e democrazia sindacale, conferma la validità degli accordi sottoposti a referendum". Tuttavia, continua la nota "ribadendo l'efficacia degli accordi del 16-17 luglio", Alitalia evidenzia come "la coesione e la condivisione delle scelte da parte di tutte le sigle sindacali siano essenziali per il completamento con successo delle intese con Etihad". 

 

Sui malumori di Poste, che sembrava intenzionata a partecipare all'operazione solo nella nuova compagnia con Etihad, si è espresso invece il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi: "Mi sembra che il Cda di Poste abbia deliberato la strategicità dell’investimento e abbia detto che il parere sull’accordo con Etihad è assolutamente positivo ed è una grande sinergia", ha tranquillizato.