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Riprendono i voli verso Tel Aviv, nuovi razzi da Hamas

Redazione

Il cessate il fuoco si allontana dopo il rifiuto di dialogo da parte del leader di Hamas.

Sono ripresi questa mattina i lanci di missili da Gaza contro l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Secondo il quotidiano Haaretz il sistema antimissile Iron Dome ha intercettato otto razzi diretti sull’area di Tel Aviv, e due persone avrebbero riportato lievi ferite mentre cercavano rifugio dalle esplosioni. Questa mattina la Federal Aviation Administration americana aveva rimosso il divieto di volo verso Israele per le compagnie americane, mentre le compagnie europee mantengono la sospensione dei voli verso lo stato ebraico. La decisione della Faa di sospendere i trasporti aerei verso Israele per la prima volta dal 1991 aveva creato molte polemiche a Gerusalemme, tanto che ieri il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha fatto appello al segretario di stato americano John Kerry (atterrato ieri all’aeroporto Ben Gurion, nonostante il bando) per interrompere la sospensione, poiché in molti in Israele hanno visto nel “blocco aereo” un affronto alla capacità di Gerusalemme di mantenere in sicurezza i suoi territori.

 

Dopo che ieri sera Khaled Meshaal, il capo politico di Hamas rifugiato a Doha, Qatar, ha in pratica rifiutato ogni dialogo con Israele (ha accettato un cessate il fuoco, ma solo se Gerusalemme accetterà le condizioni irricevibili imposte da Hamas) le possibilità di una tregua dopo oltre due settimane di guerra si fanno sempre più lontane. L’Amministrazione Obama, Israele e alcuni alleati mediorientali stanno puntando sulla proposta di cessate il fuoco presentata dall’Egitto del generale Abdel Fattah al Sisi la settimana scorsa. La proposta era stata rigettata da Hamas, che ha chiesto la fine del blocco economico intorno alla Striscia di Gaza e la liberazione dei prigionieri palestinesi dalle prigioni israeliane.

 

Dopo sedici giorni di scontri i morti palestinesi sono quasi 700, 35 le vittime israeliane. La resistenza dei miliziani di Hamas, che il Wall Street Journal definisce “sorprendente”, sta complicando le trattative per un cessate il fuoco. I combattenti di Hamas sono meglio equipaggiati e meglio addestrati di quanto non fossero negli scontri precedenti del 2009 e del 2012, la loro strategia di guerriglia, basata sui cecchini e su trappole esplosive piuttosto che nel combattimento frontale, sta provocando all’esercito israeliano più vittime del previsto e rende le truppe di Hamas meno propense ad accettare una tregua.

 

Ieri a Ginevra il Consiglio per i diritti umani dell’Onu ha deciso con una votazione di aprire un’inchiesta sull’azione militare di Israele. L’America è stata l’unico paese a votare contro l’inchiesta, gran parte dei paesi occidentali si è astenuta. “E’ una farsa”, ha detto il premier Netanyahu, ricordando come i miliziani di Hamas usino i civili della Striscia di Gaza come scudi umani.

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