Le vacanze romane di Bill e Ignazio, occhi negli occhi, granita e traffico

Stefano Di Michele

Il sindaco di New York si è inerpicato fino al Campidoglio dal sindaco di Roma, e qui dopo aver fatto sapere di aver “trovato un fratello” (carràmba!), ha certificato: “Roma è in buone mani”. Bisognava proprio che qualcuno scavalcasse l’oceano, per sentirselo dire.

Eppure, la granita di caffè – con panna o senza, non dovrebbe avere effetti collaterali. Ma dopo averla gustata, buonissima, a piazza Sant’Eustachio, il sindaco di New York si è inerpicato fino al Campidoglio dal sindaco di Roma, e qui dopo aver fatto sapere di aver “trovato un fratello” (carràmba!), ha certificato: “Roma è in buone mani”. Bisognava proprio che qualcuno scavalcasse l’oceano, per sentirselo dire – però Bill de Blasio, stremato dal viaggio e saziato dalla granita, si è fatto temerario e coraggioso. Quello che, a leggere i giornali, ai romani non riesce di dire, e per primi non riescono a dirlo i compagni di partito del sindaco Marino (per tenerli su, in questi mesi di polemiche, ci sono volute granite di sambuca, mistrà e vino di Frascati, altro che caffè) il collega “what’s America!” lo ha spiattellato ai quattro venti. Figurarsi la contentezza di Marino – che perciò nella Grande Mela raccoglie consensi e nei pressi del Colosseo ingenerosi pomodori.

 

Le “vacanze romane” di Bill e famiglia tutta – seguirà transumanza verso il paesino di Sant’Agata dei Goti, da dove il nonno partì a cercar fortuna nel nuovo mondo, con l’inevitabile momento di “paisà” che da sempre segnala il rafforzamento delle relazioni tra le due sponde dell’Atlantico – promettono di essere, se non più romantiche, certo non meno intense di quelle che misero in scena Audrey Hepburn e Gregory Peck (e magari un giretto in Vespa, abbracciati stretti stretti, Bill con foulard e Ignazio con cravatta, lo concederanno pure alle masse romane). Tra i due sindaci è stato feeling a prima vista – “I love N.Y., Bill”, “I love Rm, Aignaz”. Tanto che, per dire, e per non credere, the man of Central Park ha detto di quello de Villa Borghese: “Sta facendo tanto per il traffico da vero progressista visionario” – toglietegli la granita! Meravigliose, assolutamente imperdibili, le cronache sull’appassionante scoppio dei sensi tra i due – occhi negli occhi, “ha sottolineato Bill guardando Ignazio”, letteralmente, “parliamo lo stesso linguaggio”. Ovviamente, foto di tutta la famiglia col sindaco Marino dal balcone del Campidoglio (vista Fori, si capisce).

 

Cose memorabili sono avvenute in quel frangente, a leggere il pur antipatizzante Messaggero, “la moglie del sindaco, Chirlane in abito verde tartarugato (che cavolo di colore è, il verde tartarugato, ndr?), e due figli Chiara e Dante. La prima si è concessa il lusso (lusso?, ndr) del selfie dal balcone con vista mozzafiato, il secondo, Dante, è stato il più cercato dai fotografi per via della zazzera vaporosa” – ché chiaramente mai a Roma si è vista una zazzera vaporosa, solo taglio alto all’Umberto e, al massimo, qualche sora Lella con moderata permanente. Deambulando tra sala dell’Arazzo e sala Esedra, Bill e Ignazio, occhi negli occhi, da dem a dem, e quasi quasi mano nella mano, hanno affrontato, se ne trovano precisi resoconti, tanto la questione dell’immigrazione e del mecenatismo, quanto quella della monnezza, sì che aveva New York uno sprofondo che era quattro volte Malagrotta.

 

“Bill il rosso”, assicura il Messaggero, viene chiamato De Blasio negli Usa – e del resto mai il Pd permetterebbe di equivocare su “Ignazio the red” in Italia. Pure i dettagli sul Corriere non vanno trascurati – meglio di una commessa di Zara quello sullo sbarco a Fiumicino, “camicia celeste, pantaloni di cotone color coloniale, scarpe da ginnastica” il capofamiglia, “la moglie Chirline e i figli Dante e Chiara che sfoggiava una canotta da basket con la scritta De Blasio stampata sulla schiena” (casomai dovesse smarrirsi a bordo pista?). Sul Corriere si annunciava pure il menù del pranzo di oggi dei De Blasio presso l’“Antico Tiro al volo”: risotto agli agrumi e pompelmo, paccheri con pomodorini prodotti nell’orto del Circolo, spigola di mare al forno, ecc. ecc. Lo stesso, per i figlioli, “alternativa a base di carne” – carenza di proteine, si vede. Per il presidente del circolo, trattasi di menù “tipicamente italiano” – pure il risotto al pompelmo? Ma poi, di nascosto da tutti, Bill e Ignazio, in fuga come Audrey e Gregory sulla Vespa, occhi negli occhi, si sono fatti coda alla vaccinara, puntarelle e cacio e pepe. (sdm)

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