I rifugi antibomba nella Striscia ci sono, ma non per i civili

Redazione

Sotto Gaza ci sono più strutture di sicurezza che in ogni parte di Israele, ma Hamas le usa per tenere in salvo i missili e i suoi leader.

Pubblichiamo ampi stralci di un articolo di Jonathan S. Tobin apparso sulla rivista online Commentary

Pubblichiamo ampi stralci di un articolo di Jonathan S. Tobin apparso sulla rivista online Commentary

 

Uno degli argomenti dei difensori di Hamas nel conflitto di questi giorni è che gli israeliani hanno rifugi antibomba e i palestinesi a Gaza no. L’assenza di rifugi è una delle ragioni della differenza di vittime tra le due parti del conflitto. Ma per qualche ragione nessuno dei mezzibusti della tv si è mai chiesto perché a Gaza i rifugi non ci sono. Israele sta usando misure senza precedenti per evitare l’uccisione di civili palestinesi quando attacca le postazioni missilistiche e i centri di comando di Hamas, ma nonostante questo i civili sono morti. Visto il numero degli strike israeliani, la cifra delle vittime palestinesi è piuttosto bassa. Ma ci sarebbero state meno vittime se i palestinesi avessero un posto dove rifugiarsi durante i bombardamenti.

 

Si ritiene che la Striscia di Gaza sia troppo povera per potersi permettere la costruzione di rifugi antibomba per i suoi civili, e questo aumenta l’impressione che i palestinesi siano vittime inermi che meritano la simpatia se non l’aiuto del mondo nel respingere l’assalto di Israele all’arsenale di Hamas. Questa visione è falsa. I tiranni di Gaza hanno fondi e materiale in abbondanza per costruire rifugi antibomba. E in effetti ne hanno costruiti moltissimi – solo che non sono per il popolo di Gaza. Come è noto, Gaza è un alveare di strutture sotterranee da un lato all’altro della Striscia. Queste non sono solo i più di 1.400 tunnel che collegavano Gaza all’Egitto e attraverso cui passavano ogni sorta di beni (razzi, munizioni, materiale da costruzione e beni di consumo) fino a che il governo militare del Cairo non ha fermato i traffici. Il problema principale che le Forze di difesa israeliane devono affrontare in questa campagna è lo stesso che hanno incontrato nel 2008 e nel 2012: i leader e i guerriglieri di Hamas si tengono al sicuro in un labirinto di rifugi costruiti in profondità sotto Gaza. C’è anche un sacco di spazio per proteggere migliaia di razzi e altri armamenti. Questi rifugi sono collegati tra loro da tunnel che attraversano tutta la Striscia: se si considera la dimensione di queste installazioni, potrebbero esserci più rifugi per chilometro quadrato a Gaza che in qualsiasi altra regione di Israele.

 

Se tutte queste strutture fossero aperte ai civili di Gaza, non c’è dubbio che il numero delle vittime diminuirebbe. Se i leader di Gaza e i loro sgherri armati emergessero dai loro sicuri rifugi sottoterra e lasciassero che i civili si mettessero al riparo allora forse mostrerebbero un po’ di coraggio. Invece usano i civili come scudi, lanciando missili vicino alle scuole, ammucchiando munizioni nelle moschee, e incitando i civili a fare da scudi umani davanti alle roccheforti di Hamas.

 

Il popolo di Gaza sta subendo le conseguenze della decisione cinica di Hamas di iniziare una guerra contro Israele. Gaza non ha rifugi antibomba. Ciò che ha è un movimento terrorista al potere che usa i civili come scudi umani. Gli abitanti di Gaza che tollerano questa situazione e gioiscono quando i loro governanti islamisti provocano il contrattacco di Israele lanciando missili sui civili israeliani non possono dare la colpa allo stato ebraico o al mondo per il loro destino. E qualsiasi cosa possiamo pensare della loro decisione di accettare questa situazione, l’assenza di rifugi a Gaza non può essere usata come argomento contro Israele che difende il suo popolo.

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