Woody Allen in "Il dormiglione" (1973)

Nessuno è così stupido quanto un uomo intelligente davanti al medico

Redazione

La medicina dovrebbe fare un corso accelerato di marketing, ma anche noi non possiamo fare a meno di essere così sospettosi, e più siamo istruiti, facoltosi, intelligenti peggio è. “Le persone intelligenti sono pazienti stupidi”, ha scritto ieri sul Daily Beast Jean Kim.

C’è la madre che non vaccina i suoi bambini perché ha paura di spaventosi effetti collaterali. Non è naturale, e da tutte le parti le dicono che può capitare che dopo la vaccinazione tuo figlio diventi autistico, è già successo, lo dice anche la tv. C’è quella che li vaccina, ma poi passa settimane infernali a sorvegliare la prole, e ore su internet per cercare di capire che cos’è quel foruncolo sul piedino, ché la pediatra, frettolosa com’è, sicuro non gli darà peso. C’è il malato cronico che decide di abbandonare i medicinali e usare solo i fiori di Bach, e il dirigente ospedaliero che fa sottoporre i suoi parenti malati al metodo Stamina. C’è Steve Jobs, il fondatore di Apple, che scoprì in tempo il tumore che poi lo avrebbe ucciso, ma decise di non operarsi, scrive il suo biografo Walter Isaacson, e di usare cure a base di erbe. La correlazione tra i vaccini e l’autismo è una bufala diffusa anni fa da un medico falsario e imbroglione, Stamina è stata screditata dall’unanimità degli scienziati e se Steve Jobs non avesse usato cure alle erbe forse oggi avremmo tutti in tasca un nuovo aggeggio con la mela che rivoluziona le nostre vite. Eppure la percentuale di bambini vaccinati è in calo, la gente si incatena davanti al Parlamento in difesa di Stamina e le cure alternative, naturali, olistiche, anche quelle prive di ogni valore scientifico, sono un affare miliardario in pieno boom – e i primi clienti appartengono alla fascia più istruita della popolazione.

 

I farmaci destano sospetti, gli ospedali sono anticamere degli obitori, la parola “ricerca” ci fa pensare a esperimenti da film dell’orrore coi nazisti e i medici, quando non sono mercenari al soldo di Big Pharma, sono dei cialtroni incompetenti che vogliono solo tagliare, asportare, impasticcare e levarsi di torno il problema. La medicina dovrebbe fare un corso accelerato di marketing, ma anche noi non possiamo fare a meno di essere sospettosi, di pensare che forse quella prescrizione è meglio non seguirla, e più siamo istruiti, facoltosi, intelligenti peggio è. “Le persone intelligenti sono pazienti stupidi”, ha scritto ieri sul Daily Beast Jean Kim. Il problema degli antivaccinisti, che a New York stanno riportando il morbillo dopo anni in cui lo si credeva debellato (in Italia le campagne di disinformazione hanno portato le vaccinazioni ad abbassarsi in alcuni casi anche del 25 per cento, ha detto la settimana scorsa il ministro Lorenzin), nasce tra i giovani genitori istruiti che sono andati al college, sono stati addestrati a pensare con la propria testa e a usare spirito critico, a vagliare le fonti e a mettere alla prova le informazioni. Sono abituati a fidarsi solo di se stessi, e quando si ascoltano sentono che del dottore non si fidano per nulla.

 

Il primo problema è il pensiero magico, l’abitudine di instaurare tra le azioni dei legami privi di causalità. Il pensiero magico è uno dei modi con cui i bambini razionalizzano il mondo: un posto pieno di relazioni misteriose, dove la scienza non entra e dove spesso basta pensare che una cosa non esista per farla sparire. Il pensiero magico ci resta dentro anche da adulti, e si ripresenta, per esempio, tutte le volte che non ci sentiamo bene ma non vogliamo andare dal medico, perché il medico ci dirà che siamo malati, e allora la malattia apparirà, e saremo malati davvero. Steve Jobs era uno che grazie al pensiero magico, grazie alla convinzione di poter dominare con la sua volontà un mondo non intelligibile, riusciva a essere oltremodo creativo. Pensava fuori dagli schemi e non si fidava di nessuno. Lui il sapere precostituito lo demoliva e lo rivoluzionava, e la medicina alternativa, con il suo richiamo alla naturalezza e la convinzione che per curarsi da una malattia è necessario ripristinare un equilibrio misterioso e perduto, è la trappola perfetta che porta lo spirito critico alla degenerazione. (La medicina alternativa ha un uso e una patente scientifica, certo, ma troppo spesso è materia da ciarlatani). Il “paziente stupido”, quello che non va dal dottore non segue le cure e non vaccina i figli, non è l’uomo spaventato che cede all’irrazionalità, ma spesso è quello di intelligenza brillante, che è abituato a comprendere la natura delle relazioni tra le cose e che davanti alla malattia vede il suo sistema di relazioni crollare. Tra chi gli dice che tutto si risolve con la natura e l’alimentazione e un medico che gli chiede fiducia cieca, perché per farsi curare dovrà cedere parte del controllo che ha su se stesso, l’uomo che pensa fuori dagli schemi non può fare a meno di scegliere il primo.

Di più su questi argomenti: