Il portiere della Germania, Neuer, e il 10 dell'Argentina, Messi (foto LaPresse)

La Germania si merita tutto, Messi è la figurina mancante

Pierluigi Pardo

Le pagelle creative di Pierluigi Pardo dopo la finale dei Mondiali. Götze è il vero Supe Mario, Klose monumentale, Mascherano l'anima dell'Argentina. La stucchevole guerra santa tra Maradona e Pelé e lo sguardo del Cristo Redentore.

GOTZE - SUPERMARIO (QUELLO VERO) - Arriva al posto di Klose e decide. Poi festeggia (sobrio), bacia la fidanzata (e ci innamoriamo tutti). Non di lui. Ragazzo del '92, esempio della programmazione perfetta e del coraggio tedesco.

 

LOEW - RIO MODAMARE - Ha cambiato la Germania, prima da secondo di Klinsmann poi da leader maximo. Ha saputo incassare delusioni assortite, ma il giorno del godimento supremo è arrivato. Camicia scura, aria da stilista, calcio estetico. Vince dopo una partita anche fortunata. Si merita tutto.

 

NEUER - DIE MAUER - Il muro di Berlino è caduto nel 1989. Lui aveva tre anni. Oggi quel muro è lui, il miglior portiere al mondo. Insuperabile. Testimonial perfetto per assicurazioni o stationwagon per famiglie.

 

MULLER - MVP - Forse il giocatore più forte che si è visto al Mondiale, certamente il più utile. 10 gol in 13 partite tra 2010 e adesso. Talmente grande che in finale può fare anche il gregario. Parte bene e poi cala. Dettagli.

 

KLOSE - MONUMENTO - Enorme. Non solo per il record. E' lo spirito che commuove. La generosità di un trentaseienne unico. Dopo Mondiale vinto e nuovo record di gol potrebbe anche smettere. Ma si chiama Miro Klose, e tornerà, senza mollare un metro.

 

MESSI - SISTEMA METRICO DECIMALE - La distanza che lo separerà da Diego sui libri di storia è di pochi centimetri, quelli che gli negano il gol a inizio ripresa. E' il migliore, ma rimane il baco. E' un genio ma non sarà Maradona. La figurina mancante dell'album (e non la puoi comprare). Vince il premio del miglior giocatore del Mondiale, ma è puro marketing, come i Palloni d'Oro a prescindere.

 

MASCHERANO - IL CAPO - Anche negli errori, anche quando è ruvido, anche se rischia, è l'alma. Il leader vero di questa Argentina. Quello che vuoi avere sempre vicino quando sei in guerra. (Domani nella battaglia pensa a me).

 

LAVEZZI - TROPPO POC(H)O - Il mistero della finale. Il migliore nel primo tempo fatto fuori da Sabella all'intervallo. Messi voleva giocare con Aguero, insinua qualcuno, e l'hanno tolto per questo. Se così fosse, sarebbe peccato mortale.

 

MERKEL - MISTRESS - In cinque giorni spazza via le quote rosa, fa fuori Djlma e Cristina, cancella l'unico spread a nostro favore, quello dei Mondiali vinti. Una dominatrice incontrastata. I tedeschi lavorano, tutto funziona, e festeggiano. Il calcio è la vita.

 

PELE' E MARADONA - GUERRA SANTA - Argentini e brasiliani se le cantano di continuo. Per loro due. E al quarantesimo giorno di "Diego è meglio Pelè" oppure "Maradona sniffatore" pensi che non ne puoi più. Uno è democristianissimo, difende addirittura Scolari, l'altro è sempre all'opposizione, di tutto, anche di se stesso. Accomunati da ridicole pubblicità in onda h24 su tutte le tv brasiliane. Supermercati e aste on line. Anche i miti tengono famiglia.

 

CRISTO REDENTORE - OBRIGADO - Inquadrato di continuo, illuminato con luci di tutti i colori, tirato per la giacchetta, ci guarda e protegge. Il Mondiale è finito, ma quello che vede lui tutti i giorni, rimane. Panorama mozzafiato. E favelas disperate. Un sacco di casini. E molte speranze. Tutto piuttosto sudamericano, in effetti. Grazie.

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