I tank israeliani (foto LaPresse)

Continuano i raid aerei su Gaza. Israele schiera i carri armati al confine

Redazione

Il premier Benyamin Netanyahu: "Una tregua con Hamas non è in agenda, nessun cessate il fuoco in questa fase"

Dopo i raid aerei dei giorni scorsi, Israele muove i carri armati, li posiziona al confine con la striscia di Gaza e valuta la situazione, non escludendo l'ipotesi di un intervento via terra, sempre più probabile soprattutto dopo il lancio di diversi razzi da parte di Hamas verso la città di Dimona, che ospita un'importante centrale nucleare.

 

In mattinata c'è stata una riunione del Gabinetto della Sicurezza nazionale d'Israele nella quale è stato deciso il proseguimento del piano "Protective Edge": "Una tregua con Hamas non è in agenda", ha dichiarato il premier Benyamin Netanyahu parlando ai membri della commissione affari esteri del Parlamento, "nessun cessate il fuoco in questa fase". Hamas dunque "continuerà a subire duri attacchi, almeno finché non sarà ristabilita la calma nella zona meridionale di Israele", ha ribadito il ministro della Difesa israeliano, Moshe Ya'alon. "Continueremo ad attaccare Hamas e le altre organizzazioni terroristiche sistematicamente e finché ne varrà la pena. Non tollereremo alcun altro razzo contro le nostre comunità e i nostri cittadini".

 

Intanto il sito israeliano Haaretz ha diffuso la notizia dell'uccisione del comandante di Hamas a Gaza Aiman Sayam in un raid israeliano su Rafah. Pronta è stata però la smentita del movimento islamico palestinese tramite il sito delle Brigate al-Qassam. Minacce a Israele arrivano anche da Teheran, tramite il vice ministro iraniano degli Esteri, Hossein Amir-Abdollahian: "si pentirà dell'operazione che conduce contro la Striscia di Gaza, che ha fatto finora almeno 73 morti. Il regime sionista - ha detto, citato da PressTv - non deve pensare di poter continuare a condurre i suoi attacchi contro Gaza approfittando della situazione nella regione". "Presto (Israele, ndr) vedrà - ha proseguito il vice ministro - che la reazione dei gruppi della resistenza palestinese farà pentire Tel Aviv dei suoi attacchi".

Di più su questi argomenti: