Il candidato alle presidenziali in Indonesia Joko Widodo con la moglie (Foto Ap)

C'è un Jokowi a Giacarta

Redazione

S’è votato in Indonesia, risultati incerti. Un candidato promette bene

Le elezioni in Indonesia si sono chiuse ieri senza ancora un vincitore. I risultati definitivi saranno resi pubblici il 22 luglio, e i conteggi parziali danno uno scarto così ridotto che i due candidati principali, il governatore di Giacarta Joko Widodo e l’ex generale Prabowo Subianto, hanno entrambi dichiarato vittoria. Tra i due non potrebbero esserci più differenze. Subianto appartiene agli ambienti dell’establishment vicini alla vecchia dittatura militare, caduta nel 1998. Era il candidato sfavorito (e in tutti i conteggi preliminari è indietro di almeno 3 punti), ma ha recuperato terreno promettendo politiche muscolari e regalìe elettorali. Joko Widodo ha 53 anni, in Indonesia tutti lo chiamano “Jokowi” e la sua storia politica è abbastanza nuova da essere libera da legami con la dittatura. Ha origini umili, prima di diventare sindaco della cittadina di Surakarta nel 2005 era un commerciante di mobili. Nel 2012, quando si è candidato a governatore ed è entrato sulla scena politica nazionale, i suoi risultati da sindaco erano stati così incredibili che ha vinto le elezioni con il 90 per cento dei consensi. Jokowi è un politico pragmatico e favorevole al mercato, le sue amministrazioni sono trasparenti e libere dalla corruzione, nel più popoloso stato islamico del mondo ha una storia di collaborazione con i cristiani e con la minoranza di origine cinese. Per molti Jokowi non ha abbastanza carisma in un paese dove l’ideale dell’uomo forte ha molta presa, ma come ha scritto l’Economist è l’unico tra i candidati in grado di indurre un vero cambiamento. Una vittoria del generale Subianto non sarebbe una buona notizia per la giovane democrazia di Giacarta.

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