Bagarini in azione (foto LaPresse)

Bagarino fisso

Maurizio Milani

Falso tifoso e truffatore di nomadi coi biglietti dei Mondiali. Maurizio Milani confessa tutto.

Come pentito Fifa voglio fare rivelazioni a orologeria. Delazione numero 1: per questo Mondiale ogni federazione poteva portare in Brasile 50 figuranti (esempio: per l’Italia vestiti da antichi romani, i tedeschi da gondolieri, eccetera). Questi durante la partita vengono inquadrati dalla regia internazionale. Per ogni figurante la Fifa rimborsa viaggio, albergo, biglietto e 180 euro al giorno per il disturbo. Non vale per nazioni che confinano con lo stato dove si svolge il Mondiale. Infatti i tifosi in tale caso vanno da soli. Avendo fatto il figurante per la Norvegia nel Mondiale del 1994, è chiaro che alla partita ti puoi trovare di fianco qualcuno che è veramente tifoso della Nazionale ed è venuto apposta da Oslo. Certo, mica vado a dirgli: “Sai, amico, che io sono un figurante pagato dalla Fifa?”. Lui rimane male e subito chiede: “Come si fa a diventare così?”. No, meglio star zitto. Ecco l’elenco delle mie partecipazioni ai Mondiali come falso tifoso. 1998: vestito con poncho e sombrero, falso tifoso del Messico; 2002: vestito da falso tifoso dell’Ungheria; 2006: vestito da falso tifoso degli Usa.  

 

Dispiace coinvolgere altri, ma per avere sconti di pena dirò tutto in merito alla truffa dei biglietti Fifa. Per questo Mondiale, come delegato Uefa (sezione di Milano) avevo in dote 23.000 tagliandi omaggio per tutte le partite. Dovevo darli allo sponsor unico della Nazionale italiana, l’Opera nomadi di Milano. Come tutti ben sanno, i rom di Milano sponsorizzano varie manifestazioni sportive ed eventi culturali del pianeta. E’ peggio della Red Bull come potenza. Anzi, i nomadi di Milano sono in trattativa per comprare il 70 per cento della Red Bull. Per farla breve, ho truffato i nomadi. Infatti i biglietti omaggio spettavano a loro. Gli unici a non sapere niente erano Demetrio Albertini e Nicolas Sarkozy, che verranno ascoltati oggi al bar della stazione di Lambrate come persone informate. Dispiace dirlo, ma dalla vendita abusiva dei tagliandi ho ricavato 1.700.000 dollari, subito spesi per comprare il cartellino di Floris (in comproprietà con La7).

 

Subito sono andato al campo nomadi di Milano. Con loro sono sempre stato sincero. Riportiamo qui di seguito l’intercettazione ambientale fatta da Santoro tra me e il capo dei rom di Milano Vladimiro, detto Vladimirone (perché pesa due quintali). Io: “Vladimiro! Ho truffato la tua gente”. Lui: “Hai sbagliato, però apprezzo la sincerità. Può capitare di sbagliare”. Io: “Allora siamo a posto così?”. Lui: “Per me sì”. Io: “Vladimiro, ti interessa il cartellino di Floris? E’ tuo per 5 milioni di euro!”. Lui: “Affare fatto!”. Io: “Ti interessa anche l’acquisto del Foglio?”. Lui: “Mi hai già rifilato il Fatto e l’Espresso… ok, prendo anche il Foglio”. Io: “Ma non è conflitto di interessi?”. Lui: “Ma quale conflitto di interessi! Ho appena comprato con i soldi che mi dà il sindaco tutta l’area Expo”. Io: “Per far cosa?”. Lui: “Finito l’Expo nei capannoni abbandonati andiamo dentro noi a fare i corsi di teatro e bondage pagati dal comune”. Io: “Le donne anziane si lamentano che il comune dà tutti i soldi ai rom”. Capo dei rom: “Hanno ragione, ma io non posso farci niente se gli amministratori ragionano al contrario”. Io: “Cosa pensi del morso di Suárez?”. Lui: “La procura di Milano dovrebbe aprire un fascicolo”. Io: “Ma non è competente per territorio”. Capo rom: “Su questo sbagli, la procura di Milano è competente su tutto il mondo”. Io: “Allora sei per la riforma della giustizia?”. Lui: “No, sono per accorpare Onu e Fifa. Basta fare politica con il calcio, basta naturalizzare cittadini stranieri per farli giocare in Nazionale. Noi abbiamo quattro nazionali: Rom, Sinti, Camminanti e Falsi nomadi. Tutti i miei giocatori alla Snai scommettono contro la vittoria della squadra in cui militano, per cui vedi delle partite assurde, tipo chi fa più autogol”. Io: “E’ un bellissimo esempio per i giovani di lealtà sportiva e balle varie”. Lui: “Ma infatti, il nostro motto è: fare apposta a sbagliare fisso”. Firmato: Dc oltre il commercio equo e solidale.

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