Il primo matrimonio gay celebrato in Francia nel 2013 (Foto La Presse)

Corriere della Sera e coppie gay, sogna o sondaggio?

Nicoletta Tiliacos

Secondo i dati riportati dal quotidiano “il 78 per cento degli italiani si schiera per i diritti” delle coppie gay. Via libera, quindi, al decreto Cirinnà su unioni civili simil-matrimoniali e adozione? Non proprio.

Secondo un sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, che ne ha parlato domenica scorsa, in Italia c’è stata la svolta: “Il 78 per cento degli italiani si schiera per i diritti” delle coppie gay. Via libera, quindi, al decreto Cirinnà su unioni civili simil-matrimoniali e adozione? Non proprio. A una lettura meno superficiale di quella incoraggiata dal titolo, scopriamo che la domanda alla quale risponde affermativamente quella schiacciante maggioranza è formulata in modo quantomeno ambiguo. Si parla di “stessi diritti” delle coppie etero e si specifica “ad esempio per l’eredità e l’assistenza in ospedale”. Davvero poco, per autorizzare le simil-nozze previste nel testo depositato dalla senatrice del Pd  Monica Cirinnà (ne abbiamo parlato qui), il quale prevede che “ad ogni effetto, all’unione civile si applicano tutte le disposizioni di legge previste per il matrimonio”. La domanda dell’Ipsos è tarata sul “minimo sindacale”  dei diritti ereditari e dell’assistenza, mentre è ben altro quello che si vorrebbe  introdurre per legge, e pure in tempi brevi, come è stato promesso dal premier Renzi. E infatti, leggendo meglio gli stessi dati Ipsos riportati dal Corriere, scopriamo qualcosa di molto diverso da quello che pretende quel  titolo trionfante: il 60 per cento dei sondati è contrario alle nozze civili gay (e già il testo Cirinnà a questo punto si va a far benedire), mentre la percentuale dei contrari sale al 71 per cento nel caso delle adozioni da parte delle coppie omosessuali.

 

Vale la pena ricordare che nella Francia hollandiana, la legge sulle nozze gay è stata forzata da politici che si appellavano a sondaggi, a loro dire, plebiscitari, sia per quanto riguardava il gradimento della formula parificante al matrimonio tradizionale, sia per quello che riguardava le adozioni. Anche lì, fiumi d’inchiostro su quanto il paese fosse pronto e maturo, anche lì approvazione degli acculturati e ostilità da parte di anziani e meno scolarizzati (trogloditi mascherati, insomma). Ma poi, quanto fosse falso e illusorio quel plebiscito si è capito con il dilagare della protesta, guidata dalla Manif pour tous, che dall’approvazione parlamentare delle nozze omosessuali non ha mai smobilitato, e che tuttora fa parlare di un paese lacerato. Una protesta che vede in prima fila moltissimi giovani, assai acculturati. Ma errare è francese e perseverare, forse, è italiano.

 

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