Abu Bakr al Baghdadi è tornato a usare il suo vero nome, Ibrahim al Badri (nella foto LaPresse un frame del video)

La sfida del capo dello Stato islamico a volto scoperto

Daniele Raineri

Si tratta di una dimostrazione di forza senza precedenti da parte del gruppo jihadista che controlla una zona grande come la Giordania a cavallo del confine tra Iraq e Siria.

Venerdì a mezzogiorno il capo dello Stato islamico è apparso per la prima volta in pubblico a volto scoperto e ha guidato le preghiere – incluso il sermone – dal pulpito di una moschea storica a Mosul, la seconda città dell'Iraq (come annunciato in anticipo qui).

 

Ieri è uscito il video (qui in alta definizione). Si tratta di una dimostrazione di forza senza precedenti da parte del gruppo jihadista, che con una campagna militare partita quindici mesi fa è arrivato a controllare una zona grande come la Giordania a cavallo del confine tra Iraq e Siria. Il leader fino alla scorsa settimana era conosciuto con il nome di battaglia di Abu Bakr al Baghdadi, ma domenica 29, il primo giorno del mese sacro di Ramadan, ha dichiarato la restaurazione sul mondo islamico del Califfato e da allora è tornato a usare il suo vero nome, Ibrahim al Badri, e per i suoi: Califfo Ibrahim. Alla fine della predica, scende dal pulpito e davanti allo stato maggiore del gruppo recita al Fatiha, la Sura con cui si apre il Corano.

 

Il Califfo s'ispira a Osama bin Laden, pur essendo in guerra con il successore, l'egiziano Ayman al Zawahiri. La differenza con il gruppo rivale di al Qaida è però spettacolare, dal punto di vista operativo più che da quello ideologico. Bin Laden era costretto a vivere nell'isolamento di un nascondiglio in Pakistan e prima ancora in una grotta in zone isolate delle montagne afghane; inoltre comunicava con l'esterno soltanto attraverso corrieri che consegnavano i suoi messaggi dopo settimane. Il neo Califfo predica nella moschea di una città da due milioni di abitanti che controlla militarmente. Con alcune precauzioni: nella moschea, mescolati ai fedeli, ci sono gli uomini della guardia del corpo e, per evitare soffiate e bombardamenti mirati, il gruppo ha sospeso temporaneamente i network dei telefoni cellulari in tutta la città. Il video del sermone è arrivato su Internet poco più di ventiquattr'ore dopo.

 

Secondo fonti del Foglio, il video è uscito su Internet leggermente in anticipo sul tempo previsto.  Il discorso pubblico è una mossa studiata per attirare nuovi volontari e guadagnare in legittimità davanti al mondo musulmano, assai scettico. I Fratelli musulmani siriani per esempio avevano dichiarato che non avrebbero giurato fedeltà a un Califfo senza nemmeno averlo visto. Nella prima fila, si può vedere uno dei capi più conosciuti dello Stato islamico, Omar il ceceno, che i lettori del Foglio già conoscono.

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  • Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)