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Al Bar Sport ci si addormenta davanti a Messi (e Valensise non la vede)

Piero Vietti

Lungotevere Raffaello Sanzio. Passano i giorni e il Bar Sport resiste, nonostante i tempi supplementari di quasi tutti gli ottavi che costringono i redattori calciofili a orari che data l’età non possono più permettersi.

Lungotevere Raffaello Sanzio. Passano i giorni e il Bar Sport resiste, nonostante i tempi supplementari di quasi tutti gli ottavi che costringono i redattori calciofili a orari che data l’età non possono più permettersi. Ieri era il giorno di Argentina-Svizzera, e il grande maxischermo della redazione raccoglie gli avventori più o meno interessati alla partita e in fibrillazione per il futuro della Figc con possibile presidenza affidata a Tavecchio. Valensise è già caldissima: “La Svizzera ci ha regalato la più bella partita della ‘copa’, permettendo alla Francia di stravincere. Speriamo replichino anche oggi. Ieri per vedere Francia-Nigeria sono dovuta tornare a casa per sintonizzarmi su TF1, perché la Rai non trasmetteva. Oggi per Argentina-Svizzera non ho ancora capito se dovrò fare lo stesso. E comunque, il francese ‘resta umile’, anche se è pronto a festeggiare. Per l’alternativa vecchi e giovani, salominicamente noto che i giovani di oggi domani saranno vecchi, come i vecchi di oggi ieri erano giovani. Il problema più che l’anagrafe è la testa e se funziona bene non ha età”. Nessuno ha il coraggio di dirle che la Rai non trasmette. Ce ne pentiremo. Matzuzzi, che sa tutto, spiega: “Tavecchio è quello che ha detto che Tardelli (sì, quello dell’Inter) ha il ‘peticrì’ adatto?. Quello per portare aria fresca si porterebbe dietro alla vicepresidenza un settantasettenne? Piuttosto, meglio che arrivi la Troika”. Nomini la Troika, e immancabile irrompe Tiliacos: “I mondiali brasiliani, per quanto mi riguarda, sono finiti con l’eliminazione della Grecia, che proprio non se lo meritava. Sono comunque contenta di contrapporre all’eroe di Marco Valerio Lo Prete – vale a dire il primo ministro ellenico Antonis Samaras, vecchio satrapo spendaccione riciclato con una verniciatina di Fermare il declino – il mio personale eroe, il calciatore Giorgos Samaras. Che con i suoi compagni di squadra ha così rifiutato il premio per la qualificazione offerto dall’omonimo premier di cui sopra: ‘Non vogliamo quel denaro, noi giochiamo per la nazione e per il popolo greco. Vogliamo solo che sia costruito un nuovo centro sportivo dove sentirci a casa’”. Crippa fa partire la standing ovation: “Onore alla Regina Tiliacos di Grecia!”. Matzuzzi traduce: “In pratica, Tiliacos paragona Tavecchio a Samaras”. Tiliacos: Non ho la più pallida idea di chi sia Tavecchio: o Stravecchio?”. Si alza Lo Prete: “Bravo Samaras, ha introiettato lo spirito austero e riformatore-propositivo del suo omonimo di governo”. Tiliacos non gliela fa passare però: “Semmai il contrario. Infatti oggi Antonis Samaras ha reintrodotto le cure gratuite per i non assicurati (in Grecia la sanità statale si perde dopo un anno di disoccupazione, o meglio, si perdeva). Denunciamo subito Antonis Samaras a Fermare il declino!”. Finora silenziosa, ecco Rizzini, che confonde Nazionale e Figc, ma l’effetto è lo stesso: “Tifo Argentina. Quanto ai vecchi del Mondiale: diciamo che prima mi stavano più simpatici dei giovani, ma hanno parlato contro i giovani e si sono tirati la zappa sui piedi”. Crippa, erudito confuso: “Io della Grecia conosco solo Teodorakis, Angelopulos e Karagounis. Oltreché Tiliacos. Ma non so se mi sono perso qualcosa”. Battistuzzi, da sdraiato: “Ha ragione Lady B, sti attempati burocrati hanno rotto le scatole. Roberto Baggio, l’Amor mio, presidente e Paolo Maldini vice. Per il resto concordo con Arrighe: vedo bene Mangia in Nazionale. Non lo conosce nessuno quindi potremmo titolare tra un po’, dopo le prime sconfitte: ‘Mangia chi?’. Per il resto sto con Milani. Forza Svizzera. Vinceranno loro e festeggeranno andando a letto alle 21:15, bevendo mezzo bicchiere di grappa”.

 

Crippa fischietta e canticchia: “Il tassista. Ah il tassista non perse un istante / a dirci che era pure lui italiano. / Gaucho di Sondrio o Varese, ghigna da emigrante / Impantanato / Laggiù lontano’. Questo per  l’Argentina. E la Svizzera? Be’, hanno avuto cinquecento anni di pace e democrazia, e hanno inventato l’orologio a Cucù. Per chi volete che faccia il tifo, Francesco e Javier Zanetti a parte?”. Cau ci mette un po’ a intervenire, prima deve studiare: “Parliamo di Tavecchio. L’ho appena guglato, nomen omen. Gli argentini menano più dei boscaioli svizzeri”. Ma ecco tornare la vera domanda del giorno, proprio da colei che aveva proposto il Bar Sport in diretta durante la partita, Valensise: “Scusate sapete dirmi se la Rai trasmette la partita oggi ?”. Ehm, no… è già iniziata, le sussurra il barman. Attimi di confusione, al che Peduzzi, splendida da uno schermo: “Io non lo capisco più, questo Bar Sport. Perché perdersi via con la Svizzera, semmai il Belgio, ma la Svizzera vi prego no. Poi: c’è Francia-Germania, dettate la linea sulle cose che contano”. Cerasa rottama tutti: “Messi che #piacetroppo ci infastidisce perché se fosse italiano non sapremmo bene dove farlo giocare e staremmo lì tutti a pensare se una mezza punta è compatibile con un centrocampo a sei e con un attacco a due. Sulla Fgic soluzione ovvia: prendere elenco telefonico di Firenze ed estrarre a caso un nome qualsiasi sotto i 40 anni”. Battistuzzi si scola un’altra grappa: “Mi sono rotto di sta Svizzera che fa finte e numeri sulla fascia. Pretendo il vecchio e caro calcio alpino, taglialegna a centrocampo e granatieri in attacco”. Crippa è in vena di promozioni: “Bravo Battistuzzi, ti stai guadagnando i gradi di caporale Alpino. Come i muli”. Rizzini confusa: “No, scusate, ma come ci siamo arrivati agli alpini?”. Intanto la partita sullo schermo è “avvincente come un dribbling di Bonera”, dice Gambardella, che alla domanda sulla Figc risponde “come ha fatto Claudio Lotito all’ottimo Merlo: ‘Ma te… l’hai letto Kant?’”. Dietro una pinta si nascondeva Pompili, che avendo esaurito nei gironi tutte le domande più tipiche che le donne possono fare durante una partita (tra cui “ma i bianchi chi sono?” e “perché l’arbitro non tocca il pallone?”), chiede: “Ma in Svizzera giocano a calcio?”. Matzuzzi, tradizionalista: “Sento parlare di stupendo primo tempo. Mai come oggi m’era capitato d’abbioccarmi alle 18.15 davanti a una tv accesa su una partita...”. Rizzini ha la soluzione: “Ai dormienti consiglio lo streaming Farage-Beppe Grillo da Strasburgo”. Crippa passa pezzi come Messi palloni: “Mi sa che mi sto divertendo di più io a titolare pezzi che voi a guardare un’Argentina a pezzi”. Ci si guarda attorno, e il barman nota un’assenza strana: “Marina, ti sei addormentata guardando Argentina-Svizzera?”. Siamo quasi al novantesimo, e lei non ha visto nulla. “Altro che addormentata, qui non si vede niente. La Rai non trasmette, la tv italiana non trasmette, la francese sta a casa, e io sono qui a parlare di Sciurate Maniere, fortezze rinascimentali nella pianura padana, e non ho manco il teletext o come cavolo si chiama, non ci credevo, non solo i francesi, ma anche gli italiani frustrano criptando e cancellando la ‘copa’, se lo sapevo partivo per il Brasile”. E ancora: “Ma voi, scusate, state vedendo la partita? Su che canale?”. Il direttore generale Buracchio, in un impeto di generosità, ci ha abbonati a Sky, le rispondono. Valensise: “Ve possino… e io qui coi cinquanta canali tutti muti”. Rizzini strabuzza gli occhi: “Pure a Sky Cinema?”. Serranda giù. Proprio quando Dzemaili (Svizzera) prende il palo al 121’ lanciando l’Argentina ai quarti, arriva Brambilla, tutto stropicciato che si lamenta: “Chiudi sempre dopo che ho concluso il mio articolo”.  (pv)

  • Piero Vietti
  • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.