Rotta 49 per cento

Redazione

Alitalia ed Etihad Airways hanno trovato l’accordo. La società di Abu Dhabi acquisterà il 49 per cento della nostra compagnia aerea e nei prossimi giorni i due gruppi firmeranno le altre clausole concordate. Queste comportano un investimento di Etihad sino a 560 milioni.

Alitalia ed Etihad Airways hanno trovato l’accordo. La società di Abu Dhabi acquisterà il 49 per cento della nostra compagnia aerea e nei prossimi giorni i due gruppi firmeranno le altre clausole concordate. Queste comportano un investimento di Etihad sino a 560 milioni (cifra eguale alle perdite registrate da Alitalia nel 2013), mentre Alitalia dovrà sistemare 2.250 esuberi, con modalità da decidere. Ciò frutterà un risparmio di costi di circa 120 milioni, mentre il collegamento con linee e scali di Etihad aumenterà il fatturato e accrescerà i flussi del turismo in Italia. Così nei desiderata. Ma il rilancio strutturale di Alitalia dipenderà soprattutto dagli investimenti in nuovi aerei. L’accordo è positivo, perché attua una privatizzazione al di fuori di vecchi schemi di un’economia endogamica o incestuosa che hanno sin qui caratterizzato Alitalia, con costi elevati per il contribuente. Etihad non avrà la maggioranza perché è una compagnia extracomunitaria, e ciò le avrebbe impedito di conservare gli slot e le rotte previste dalla regolamentazione europea per le compagnie di bandiera. Ma la quota pubblica italiana sarà molto piccola. La vera sfida si sposta ora sugli esuberi. Senza la necessità di raggiungere l’accordo con il solo operatore internazionale realmente disponibile, probabilmente non si sarebbe arrivati a un impegno così consistente. Resta da vedere se il governo sarà in grado di trovare soluzioni diverse dalla solita cassa integrazione straordinaria, che sarebbe puramente assistenzialistica, dato che la ristrutturazione non comporta  prospettive di reimpiego per gli addetti in eccesso, che sono soprattutto nei servizi di terra. E questa è una sfida politica.

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