La scrittrice Jeanette Winterson

Crudele o no?

Annalena Benini

La cena di Jenette Winterson. Il coniglio (a km zero) ammazzato, scuoiato, cucinato e mangiato dalla scrittrice che ha fatto arrabbiare chi non è più abituato a guardare in faccia la propria cena.

Se siete vegetariani, non leggete questo articolo e non guardate per nessun motivo la foto del coniglio. Scuoiato a metà sul tavolo della cucina di Jeanette Winterson, importante scrittrice inglese (“Non ci sono solo le arance”, “Perché essere felice quando puoi essere normale?”), le sue fotografie nei vari stadi della macellazione (con pelo, senza pelo, a pezzi, in pentola, con il rosmarino e infine con le interiora nella ciotola del gatto) hano creato il caso del coniglio grigio, catturato, ucciso, postato, cucinato e mangiato da Jeanette Winterson. Si è trattato di una vendetta, annunciata con orgoglio su Twitter: “Il coniglio ha mangiato il mio prezzemolo. Io  mangio il coniglio”. Jeanette Winterson è stata insultata, defollowata, abbandonata dai lettori più sensibili, definita crudele e nauseante, mentre era fierissima del suo pasto a chilometro zero, senza imballaggi di plastica, senza produzione di rifiuti, senza conservanti, senza rischio di un allevamento di batterie di conigli ingozzati di strani mangimi. Ma non siamo più abituati a vedere in faccia la nostra cena, a fare amicizia con il maialino che mangeremo a Natale, a dare il nome alla gallina che servirà per fare il brodo più buono del mondo, a guardare negli occhi un coniglio scuoiato a metà.

 

Così molti appassionati di insalate di pollo e di coniglio alla cacciatora si sono indignati per questo sfoggio di cattiveria: il coniglio un minuto prima saltellava felice nell’orto, come in una favola di Beatrix Potter (assomigliava in modo impressionante a Peter Coniglio) e un minuto dopo era riverso sopra un tagliere, in attesa di timo e rosmarino, ma con quell’aria a metà fra la fiaba e la macelleria, come se potesse ancora alzarsi e scappare, nudo per metà come nei cartoni animati. Jeanette Winterson, oltre che bravissima a mostrare la vita così com’è, nei libri che scrive, è appassionata di cucina, ha aperto un negozio di cibo biologico e  evidentemente è esperta di trappole per conigli e di scuoiatura di animali di piccola taglia, è forse anche un pochino esibizionista visto che ha detto che la pelle della testa del coniglio è perfetta per fare un burattino, ma ha garantito di avere ucciso il coniglio umanamente (alle spalle? dopo avergli fatto esprimere un ultimo desiderio? dopo avergli dato una carota e una sigaretta?) e la polemica si è trasformata in fretta in una ferma condanna degli allevamenti intensivi. Ma il punto è: che cosa mangiamo quando mangiamo un tramezzino al tacchino? Aveva uno sguardo, prima, e delle piume morbide da accarezzare, ma anche dopo aver visto “Galline in fuga” (dove l’orribile proprietaria della fattoria sogna, in realtà legittimamente, di trasformare le galline che non fanno più uova in pasticci di pollo) i non vegetariani hanno continuato a cercare le macellerie più rinomate, a struggersi per un barbecue di salsicce, a sognare gli hot dog comprati per strada, perfino a litigarsi l’ultimo boccone di agnello. Gli indignati di Jeanette Winterson hanno accusato anche il suo gatto di scorrettezza, perché un gatto dovrebbe mangiare solo scatolette, e non interiora fresche, e Winterson ha risposto: “Da dove credete che arrivino i cibi per animali domestici?”. Non dal tofu, in effetti, e nemmeno dalla soia. Ci siamo dimenticati che i nostri petti di pollo alla piastra, la nostra bresaola da dieta proteica, il nostro tonno al naturale hanno avuto un tempo una forma diversa da quella della confezione sottovuoto, e troviamo orribile, e fuori luogo, che qualcuno ci ricordi che un coniglio è stato un coniglio.

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  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.