Al Foglio si tifa Italia fra i colpi di kalashnikov sul condizionatore

Piero Vietti

In redazione si torna a parlare di pronostici in vista della partita dell'Italia. Sempre con l'atroce dubbio dell'articolo determinativo davanti a Costa Rica: si dice il o la?

Sarà la partita dell’Italia imminente, sarà il caldo, ma oggi il Bar Sport fogliante è più animato del solito. Il tema in discussione è il risultato di Italia-Costa Rica, e il primo dubbio è sull’articolo determinativo dei nostri avversari: il o la? Matzuzzi ordina acqua (santa) e si dice “decisamente pessimista. Stiamo trattando il o la Costa Rica come fosse una squadra di esotici raccoglitori di manghi e papaye. Ma quelli corrono e non sudano, come s’è visto contro l’Uruguay. Quelli sono abituati a giocare quando noi andiamo a rifugiarci in una stanza con il condizionatore acceso. E poi noi la seconda partita la soffriamo assai spesso”. L’analogia matzuzziana scatena le polemiche. Lo Prete: “Una ‘stanza col condizionatore acceso’? Un sogno, praticamente, che 1/3 della redazione non ci consente di realizzare”. Prorompe Valensise, un tempo acerrima nemica dell’aria condizionata (chi non la ricorda con turbante addosso da maggio a settembre?): “E ci credo! Un terzo sta dalla parte della terza età…”. Rizzini ha studiato: “Di manghi e papaje nulla so. Pronostici no, per scaramanzia. A proposito: ma in porta chi c’è, alla fine?”. Battistuzzi scommette su Thiago Motta, ma poi ammette che “sarebbe troppo assurdo anche per Beckett. Dico Balo. Se non gli do fiducia io non gliela dà nessuno”. Gambardella non ci sente: “Non mi interessa un tubo di Italia-Costa Rica. Ieri ha perso la mia squadra del cuore su cui avevo scommesso (puntando tutti i miei averi): il Camerun. Matzuzzi me lo aveva detto che sarebbe finita male. Ora non credo più in niente”. Più cauta Peduzzi: “Non so fare previsioni, del resto voi non sapreste dirmi chi è, chessò, Laura Chinchilla Miranda (farsi suggerire da Stefanini non vale), quindi siamo pari. Devo ancora riavermi della cacciata della Spagna, nel giorno in cui arriva la regina più bella del mondo poi. E siete tutti contenti per questa umiliazione, cosa vi avranno fatto mai di male ’sti spagnoli me lo dovete spiegare, non è il calcio più spettacolare del globo? E’ invidia, la vostra?”. Matzuzzi sottile: “Io ero affezionato a Sofia di Grecia”. Giuli de cattiveria: “Della Spagna rimpiangiamo solo le tifose festanti, ma non so se anche questa sia invidia (sessista, ovviamente). Pronostico: vittoria fissa nostra. Calciatore decisivo: Candreva. Solidarietà a mvlp sul condizionatore perennemente bersagliato dalle sventagliate di kalashnikov della Brigata Tiliacos”. Valensise in love: “Giuli, allora per una volta siamo d’accordo. Per festeggiare accendi il condizionatore in mia vece per tre minuti”. Raineri è ribelle: “Sono contrario a questo voler passare il girone vittoriosi e sull’onda dell’ottimismo. L’Italia per tradizione deve passare per un soffio, dopo avere perso male con la squadra più debole e grazie a qualche fortunato calcolo combinatorio sulle differenze reti. E il paese deve passare giorni a chiedere dove si sia smarrito il gioco, che poi la squadra ritrova nei dieci minuti fantastici di qualche finale di partitona. Aspettiamo la Costa Rica, quindi, ricordando il saggio proverbio che arriva dal Congo: se sei caduto nello stagno, non strizzare la camicia prima di avere raggiunto la riva”. Pompili scaramantica: “Siccome il Costa Rica non ha una Nazionale di kendo, non posso fare pronostici. Certo è che quattro anni fa guardare le partite dell’Italia tutti insieme in redazione non ha portato granché bene. Se Lo Prete porta il gelato gli facciamo accendere il condizionatore dalle 18 alle 20”. Proprio Lo Prete ricorda che “nel 2006 il Mondiale si guardò allo stesso modo in redazione e l’Italia il Mondiale allora lo vinse, Giulia si faccia una domanda. E si dia una risposta”. Già, l’Italia: oggi la si seguirà in redazione, tra l’inserto del sabato da chiudere e una spalla di terza da passare. Matzuzzi: “Qualcuno dica a Fabrizio di comprare il cavetto per l’alta definizione. Ieri sto cavetto, il cui acquisto è stato deciso dal direttore generale, non c’era ancora”. Crippa lucido: “Più leggo Pardo&Pace più apprezzo Peduzzi come analista calcistica. Gli spagnoli li detesto perché sono una Curva B del Napoli gonfiata a nazione. #abdicavatevi. Punto tutto su Cerci&Immobile gol. ‘Un’ Costa Rica una volta era un cornetto all’amarena. #pappavatelo”. Pompili, cinica, si dissocia: “Mettetevi l’anima in pace, guarderete Italia-Costa Rica come fosse una partita a premier soccer sul Nintendo”. Qualcuno ordina del Porto, e Brambilla si ridesta dal suo loculo: “Barista porta il Porto anche a noi e già che ci sei abbassa l’aria condizionata che qui nell’angoletto [**Video_box_2**]s’accusano micidiali crampi al collo”. Cerasa spezza le catene della scaramanzia: “Io dico che sarà la giornata di Immobile. Noi passiamo facile. Dispiace molto per la Spagna. Il vero problema è che torna Buffon”. A questo punto Rizzini non si trattiene: “Immobile e Balotelli: parrucchiere subito!”. Ferraresi ha lo sguardo profondo (e riposato, da lui le partite non si giocano nottetempo): “Avete visto però quanto sono felici i tifosi della Costa Rica? Io temerei qualunque nazione che ha come motto ‘Pura Vida’. Per contrastarli dobbiamo puntare tutto sull’entusiasmo dei giovani, anche se poi i giornali ce li ammazzano di retorica il giorno dopo, come con Darmian”. Il barista granata accusa il colpo, poi chiede a Ferraresi come mai non ci fossero ritratti retorici sugli interisti della Nazionale, il giorno dopo… In tutto ciò non si è ancora capito se è il o la. Valensise non ha dubbi, quindi li fa venire a tutti: “IL Costa Rica. LA Costa Rica fa ridere i polli e invece noi portiamo rispetto agli avversari. Decisivo sarà Candreva, perché ha voglia di rivalsa dopo l’esordio antialbionico, e anche Pirlo, se solo sorridesse un pochino di più. La Spagna mi fa piangere, ora che aveva pure il nuovo re. Ma sic transit gloria mundi… come si dice in gergo calcistico. Passo subito ai tempi supplementari, perché sono andata a farmi un giro a Saint-Denis, dove sono tutti gasatissimi per Francia-Svizzera, e i ragazzini palleggiano chimandosi fra loro Karim”. Matzuzzi la prende sul personale: “Marina, noto un’ostilità nei miei confronti: ma non avevamo il sesto o settimo senso che c’univa?”. Valensise: “Ma certo anche l’ottavo e il nono, solo che le tue email e quelle di Giuli sono illeggibili, incomprensibili, messaggi in codice, da cifratore esperto”. Giuli, chiamato in causa, mette paura a tutti: “Ah, dimenticavo: mai sottovalutare gli stregoni ghanesi”. E’ ora di chiusura. State certi che appena la serranda verrà abbassata apparirà Merlo: “C’è qualcuno?”.

  • Piero Vietti
  • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.