Giovanni Sartori (foto LaPresse)

La Terra verde di Sartori

Redazione

Sulla prima del Corriere di ieri, sotto il titolo “La Terra verde sotto assedio”, Giovanni Sartori ha regalato un compendio del miglior catastrofismo in pillole: il nostro pianeta si sta sovrappopolando, mancano le risorse, arriveremo al punto di non ritorno, e naturalmente il classico “gli esperti ci dicono che ci restano dieci anni prima della catastrofe climatica”. Sartori dimentica che tali teorie e scadenze temporali nella storia sono state sempre smentite (l’umanità è sempre riuscita a superare limiti che pensava di non essere in grado di superare, a cominciare da quelli energetici), parla di “insensato aumento della popolazione”, un suo antico pallino: “Dove li mettiamo?”. Se la soluzione è smettere di procreare, il colpevole di tutto è Paolo VI, con la sua Humanae Vitae contro la contraccezione.

 

Sartori non ha dubbi, e spiega che se in Africa si fanno troppi figli la colpa è della chiesa, che “con  l’appoggio dei paesi sudamericani e dei ricchissimi cattolici americani ha bloccato la politica della contraccezione”. Sbagliata anche la condanna dell’aborto, che san Tommaso probabilmente avrebbe approvato. Dunque il mondo diventerà invivibile perché 44 anni fa un Papa ha detto di non usare i preservativi e di non abortire. Ma una soluzione c’è, dice Sartori: poiché Papa Francesco ha promesso di scrivere un’enciclica “verde”, e “non può ignorare che un formicaio umano ucciderebbe anche il verde della Terra”, basterebbe che lasciasse cadere la Humanae Vitae e benedicesse i preservativi. L’Africa e l’Asia smetterebbero di fare figli, e tutti potremmo goderci il Verde pianeta. Più ecologia e meno procreazione. Altro che scienza, sarà un’enciclica a salvarci.

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