I bond e gli scioperi

La Grecia non è più “intoccabile” dai mercati, ma l'anno zero è lontano

David Carretta

Lo sciopero generale, la bomba davanti alla Banca centrale, il tour europeo (ma antieuropeo) di Alexis Tsipras annacquano la cosiddetta “success story” della Grecia. Alla vigilia della visita di oggi della cancelliera tedesca, Angela Merkel, il governo di Atene è uscito dallo status di “intoccabile” dei mercati che lo aveva perseguitato per quattro anni, riuscendo a collocare 3 miliardi di euro di titoli quinquennali a un tasso del 4,75 per cento. Il tasso di disoccupazione è sceso dal 27,2 al 26,7 per cento in gennaio. Il Fondo monetario internazionale martedì ha previsto un ritorno della crescita, con un più 0,6 per cento quest’anno, seguito da un’impennata al 2,9 per cento il prossimo.

    Lo sciopero generale, la bomba davanti alla Banca centrale, il tour europeo (ma antieuropeo) di Alexis Tsipras annacquano la cosiddetta “success story” della Grecia. Alla vigilia della visita di oggi della cancelliera tedesca, Angela Merkel, il governo di Atene è uscito dallo status di “intoccabile” dei mercati che lo aveva perseguitato per quattro anni, riuscendo a collocare 3 miliardi di euro di titoli quinquennali a un tasso del 4,75 per cento. Il tasso di disoccupazione è sceso dal 27,2 al 26,7 per cento in gennaio. Il Fondo monetario internazionale martedì ha previsto un ritorno della crescita, con un più 0,6 per cento quest’anno, seguito da un’impennata al 2,9 per cento il prossimo. La scorsa settimana, l’Eurogruppo ha dato il via libera a una nuova tranche di aiuti da 8,3 miliardi, evitando il fiscalismo usato in passato per obbligare Atene a tagli, licenziamenti e privatizzazioni. Negli scorsi giorni il governo è riuscito perfino a vendere l’ex aeroporto di Atene di Hellenikon.

    Sembrano lontani i tempi in cui la Grecia era sull’orlo del default. Il primo ministro conservatore, Antonis Samaras, è riuscito a disfarsi non solo della qualifica di “intoccabile finanziario”, ma anche di quella di “paria politico”: da Berlino a Bruxelles, si sprecano le lodi per il leader che ha riportato la stabilità politica e fatto avanzare il processo di risanamento e riforme. Ma ogni “success story” è preceduta da un “big failure”– dovuto a mali profondi, che continuano a minacciare la Grecia. Non è solo un problema di debito insostenibile, che probabilmente dovrà essere risolto da un terzo bailout.

    “Dobbiamo compiere ancora una lunga strada prima di uscire definitivamente dalla crisi”, ha riconosciuto ieri Samaras. E’ la cultura di un’intera nazione che i memorandum della Troika non sono riusciti ancora a modificare. La visita di Merkel dovrebbe festeggiare i “primi successi” della Grecia – come li ha definiti la cancelliera – e autocelebrare la politica di austerità imposta dalla Germania. L’autobomba esplosa ieri mattina davanti alla Banca centrale di Atene e i 20 mila greci che hanno manifestato mercoledì mostrano una fotografia diversa.

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    “Il più grande rischio è politico”, ha scritto Hugo Dixon, analista di Reuters: una settimana fa il governo Samaras ha tremato, dopo la pubblicazione di un video in cui il capogabinetto del premier diceva al portavoce di Alba dorata che due ministri avevano chiesto a un giudice di arrestare la leadership del partito di estrema destra. La decapitazione giudiziaria ha contribuito a far precipitare Alba dorata sotto il 10 per cento. Ma, secondo i sondaggi, alle prossime elezioni europee, sarà l’estrema sinistra Syriza di Alexis Tsipras a superare il partito Nuova democrazia di Samaras.

    Tsipras, in visita a Bruxelles ieri, dove ha promesso che la sua lista radical e molto chic costituirà la “grande sorpresa” delle elezioni, ha bollato la scelta di tornare sui mercati come un “aiuto agli speculatori con tassi di interesse da squalo” e una “scorribanda preelettorale”. La prossima mossa politico-elettorale di Samaras, quando ad aprile Eurostat confermerà l’avanzo primario per il 2013, sarà di redistribuire 500 milioni alle famiglie più vulnerabili. Il primo ministro ha escluso che, in caso di vittoria di Syriza, le europee possano far cadere il suo governo. Ma deve fare i conti anche con una versione ellenica del Movimento 5 stelle: To Potami (il Fiume, ndr), il nuovo partito dei cittadini, fondato dal popolare conduttore televisivo Stavros Theodorakis, che alcuni sondaggi indicano sopra al 10 per cento. Nel frattempo, i tassisti di Atene continuano a rifiutare di dare la ricevuta, mentre i traghetti per le isole sono regolarmente bloccati in porto per scioperi improvvisati. L’anno zero della Grecia appare ancora lontano.