Manning condannato a 35 anni

Redazione

Bradley Manning è stato condannato a 35 anni di carcere, con la condizionale, per aver passato a Wikileaks circa 700 mila documenti riservati del governo americano. La corte marziale non ha inflitto il massimo della pena per i reati contestati, 90 anni, né ha accolto le richieste dell’accusa, che voleva 60 anni di prigione senza condizionale, e si è avvicinata piuttosto alla pena prevista per i capi d’accusa per i quali Manning si è dichiarato colpevole. L’ipotesi di una sentenza leggera rispetto alle richieste – si tratta del più grande leak di documenti della storia americana – circolava da quando la corte lo ha assolto dalla più grave delle accuse, quella di intelligenza con il nemico, e tecnicamente Manning potrà chiedere al giudice di riconsiderare il suo status dopo aver scontato un terzo della pena.

    Bradley Manning è stato condannato a 35 anni di carcere, con la condizionale, per aver passato a Wikileaks circa 700 mila documenti riservati del governo americano. La corte marziale non ha inflitto il massimo della pena per i reati contestati, 90 anni, né ha accolto le richieste dell’accusa, che voleva 60 anni di prigione senza condizionale, e si è avvicinata piuttosto alla pena prevista per i capi d’accusa per i quali Manning si è dichiarato colpevole. L’ipotesi di una sentenza leggera rispetto alle richieste – si tratta del più grande leak di documenti della storia americana – circolava da quando la corte lo ha assolto dalla più grave delle accuse, quella di intelligenza con il nemico, e tecnicamente Manning potrà chiedere al giudice di riconsiderare il suo status dopo aver scontato un terzo della pena. Se si calcola che la corte gli ha riconosciuto un credito di 1.300 giorni in virtù degli anni che ha già passato in carcere, fra circa otto anni Manning potrà sfruttare il “parole” concesso. La sentenza della corte marziale non è sproporzionata rispetto ad altri casi di leaker all’interno dell’esercito americano. Albert Sombolay è stato condannato a 34 anni di carcere per aver passato all’intelligence della Giordania informazioni sulle operazioni americane nella prima guerra del Golfo, mentre al marine Clayton Lonetree hanno dato trent’anni per aver rivelanto, negli anni Ottanta, l’identità di alcuni agenti della Cia al Kgb. Paragoni che non confortano i sostenitori della punizione esemplare.