Sentenza Mediaset, Santacroce: "L'intervista di Esposito è inopportuna"

Redazione

Giorgio Santacroce, primo presidente della Corte di Cassazione, commentando l'intervista rilasciata oggi al quotidiano il Mattino dal giudice Antonio Esposito (appartenente alla sezione che ha condannato l'ex premier Silvio Berlusconi per il caso Mediaset, ndr) ha affermato: "Reputo inopportuna l'intervista, per noi i magistrati parlano solo attraverso le sentenze. Però naturalmente Esposito è libero di parlare con i giornalisti, magari poteva evitare di farlo, ma ormai la cosa è fatta". Molto probabilmente, spiega Esposito, "la vicenda non verrà discussa al Csm. Ormai il rapporto è tra Esposito e il Mattino. La sentenza – ha concluso Santacroce – è espressa dal dispositivo, e le motivazioni vengono, normalmente, dopo".

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    Giorgio Santacroce, primo presidente della Corte di Cassazione, commentando l'intervista rilasciata oggi al quotidiano il Mattino dal giudice Antonio Esposito (appartenente alla sezione che ha condannato l'ex premier Silvio Berlusconi per il caso Mediaset, ndr) ha affermato: "Reputo inopportuna l'intervista, per noi i magistrati parlano solo attraverso le sentenze. Però naturalmente Esposito è libero di parlare con i giornalisti, magari poteva evitare di farlo, ma ormai la cosa è fatta". Molto probabilmente, spiega Esposito, "la vicenda non verrà discussa al Csm. Ormai il rapporto è tra Esposito e il Mattino. La sentenza – ha concluso Santacroce – è espressa dal dispositivo, e le motivazioni vengono, normalmente, dopo". Il presidente della Cassazione ha poi puntualizzato: "Ho provveduto a inviare al ministro della Giustizia una nota per riferirle i fatti, così come mi sono stati riferiti dal presidente Antonio Esposito". Il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, avrebbe infatti trasmesso proprio a Santacroce una richiesta di "elementi informativi" in merito all'intervista rilasciata da Esposito.

    L'INTERVISTA DI ESPOSITO - "Silvio Berlusconi è stato condannato perché sapeva, non perché non poteva non sapere". Così il giudice Antonio Esposito, presidente della sezione della Cassazione che ha confermato la condanna dell'ex premier nel processo per i diritti tv Mediaset, si era espresso nell'intervista rilasciata a un quotidiano sul verdetto emesso la scorsa settimana dal collegio dei giudici. Le dichiarazioni del magistrato, smentite in mattinata ma confermate dal direttore del giornale, avevano fanno insorgere il Pdl che aveva chiesto interventi disciplinari nei confronti del togato, sostenendo che l'accaduto "non potrà non avere dei concreti riflessi sulla valutazione della sentenza emessa". Il legale di Berlusconi, Franco Coppi, ha parlato di fatto "molto grave". Tuttavia, secondo quanto riportato da fonti delle agenzie, dalla Cassazione si era già provveduto a sottolineare come il contenuto di un'intervista "non può avere effetti su una sentenza definitiva", già pronunciata. "Il verdetto – avevano fatto notare le stesse fonti - è sancito con la lettura pubblica del dispositivo". Anche l'Anm aveva tentato di placare le polemiche e il suo presidente, Rodolfo Sabelli, aveva parlato di "classica tempesta in un bicchiere d'acqua", pur sottolineando la "inopportunità dell'intervista". 

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