La due giorni fondativa di Alba, movimento di Paul Ginsborg e soci, a Parma.

Una gita al Soggetto Politico Nuovo

Paolo Nori

Sabato e domenica scorsi, a Parma, al Teatro 2, c’è stata l’assemblea nazionale di Alba, acronimo di Alleanza, Lavoro, Beni comuni, Ambiente, soggetto politico nuovo promosso, tra gli altri, dallo storico Paul Ginsborg e voi, che siete curiosi, siete andati a vedere com’era. Quando siete entrati in teatro vi han registrato, vi han dato una cartellina, una tesserina con il vostro nome e con scritto che eravate un Partecipante, e vi hanno mandato a un tavolo che era il tavolo rosso numero due, dove si stava discutendo lo statuto, e c’erano una ventina di persone, e un cane, e una bambina e di tavoli del genere, in tutto il teatro, ce n’erano una ventina.

    Sabato e domenica scorsi, a Parma, al Teatro 2, c’è stata l’assemblea nazionale di Alba, acronimo di Alleanza, Lavoro, Beni comuni, Ambiente, soggetto politico nuovo promosso, tra gli altri, dallo storico Paul Ginsborg e voi, che siete curiosi, siete andati a vedere com’era. Quando siete entrati in teatro vi han registrato, vi han dato una cartellina, una tesserina con il vostro nome e con scritto che eravate un Partecipante, e vi hanno mandato a un tavolo che era il tavolo rosso numero due, dove si stava discutendo lo statuto, e c’erano una ventina di persone, e un cane, e una bambina e di tavoli del genere, in tutto il teatro, ce n’erano una ventina, e intorno ai tavoli c’era della gente che discuteva dello statuto di Alba, e di nodi (cioè dei gruppi locali) e di snodi (cioè degli argomenti, se non avete capito male).

    E uno degli snodi di cui si discuteva, se non avete capito male, era quanto deve costare l’iscrizione, ad Alba, soggetto politico nuovo, una cifra uguale per tutti ogni anno, o una cifra in percentuale sul reddito? E intorno al tavolo rosso numero due prendeva la parola un signore con gli occhiali, con una maglietta rossa, e spiegava una cosa che era anche scritta nella cartellina che vi avevano dato, nella sezione I punti caldi, e cioè diceva che la prima proposta era di fare pagare a tutti, “non so, 10 euro”, la seconda era che, “se uno guadagna, non so, 500 euro al mese, paga una percentuale su quei 500 euro al mese, mentre se ne guadagna 2.500 paga una percentuale su 2.500”.

    E dopo c’era un altro signore, intorno a quel tavolo rosso numero due, con una camicia a quadretti e delle braghe corte, che diceva che lui non aveva capito, allora c’era quello di prima, con gli occhiali e la maglietta rossa, che diceva che “la prima opzione è che si paghi tutti la stessa cifra uguale, non so, 10 euro, l’altra è che si paghi in percentuale, cioè se uno guadagna, per esempio, 700 euro al mese, paga una percentuale su quei 700 euro al mese, se ne guadagna 3.000 paga su quei 3.000”. E dopo interveniva una signora con una specie di bandana rossa e un bracciale argentato che diceva che lei, secondo lei, se uno non ha i soldi dovrebbe poter partecipare lo stesso, ad Alba, soggetto politico nuovo.

    Poi interveniva un signore con una maglietta grigia con scritto, dietro, Staff (voi lo vedevate solo di spalle) che diceva che secondo lui è “meglio fare un tot fisso per tutti e chi non ha i soldi se li fa prestare”.
    Poi interveniva ancora quello con la maglietta rossa e diceva che, per contemperare tutte le opinioni, si poteva fare così, “che la quota è fissa per tutti, però poi se uno vuole può contribuire con una percentuale sul suo reddito, non so, se guadagna 800 euro al mese, una percentuale su 800 euro al mese, se ne guadagna 6.000, una percentuale su 6.000” e tutti erano d’accordo tranne quella signora con quella specie di bandana e quel bracciale d’argento che lei diceva che lei voleva che restava a verbale il fatto che lei, secondo lei, “se uno non ha i soldi dovrebbe poter partecipare lo stesso”.

    E dopo si passava al punto successivo, cioè se fossero possibili adesioni collettive o solo singole, e se fosse possibile che dei partiti politici aderissero ad Alba, soggetto politico nuovo, e quasi tutti avrebbero voluto che fossero possibili solo adesioni singole, e qualcuno ha detto che potevano aderire anche organizzazioni ma non i partiti, e solo una signora avrebbe voluto che fossero possibili anche adesioni collettive anche dei partiti, quella signora con la bandana, e un signore ha detto: “Ma se io sono mafioso, e nella città dove abito invito cinque o sei miei amici mafiosi e fondo un nodo di Alba, nessuno può impedirmi di fondarlo”, e intorno al tavolo tutti hanno fatto una faccia come per dire: “Eh”.

    E poi la signora con la bandana ha detto che, secondo lei, è giusto che possano aderire anche i partiti politici, “perché se un partito politico sceglie di aderire ad Alba, perché non deve potere?”, e un signore con la camicia bianca ha detto che “Alba nasce come movimento contro i partiti politici, se ci aderiscono dei partiti politici è un po’ un problema”, e quella signora ha ribadito che lei avrebbe voluto che potessero aderire anche i partiti politici, “perché se un partito politico vuole aderire ad Alba, – ha detto, – perché Alba deve essere contraria, per Alba è un onore”, ha detto, e poi voi vi siete alzati perché era già ora di trasferirsi nella sala grande dove c’era un dibattito con tre amministratori della politica nuova in qualche modo legati ad Alba, soggetto politico nuovo, e tra questi l’assessore ai Beni comuni e alla Democrazia partecipata del comune di Napoli, Alberto Lucarelli, che lui ha detto che loro hanno approvato con fatica una delibera, ci han messo otto mesi, che dispone che la giunta deve prendere in considerazione le decisioni di tavoli appositamente costituiti da cittadini comuni sui temi in discussione e, nel caso che le decisioni della giunta, sul tema in discussione, siano poi contrarie alle indicazioni dei tavoli dei cittadini, l’assessore in questione è obbligato, secondo la loro delibera, a presentarsi davanti a quei tavoli di cittadini per spiegare perché la decisione che è stata presa è stata contraria a quello che volevano loro. E “sono ovviamente sperimentazioni”, ha detto alla fine l’assessore ai Beni comuni e alla Democrazia partecipata del comune di Napoli, Alberto Lucarelli, alla riunione di Parma di Alba, soggetto politico nuovo.

    E a voi è tornato in mente un saggio dei semiologi russi Lotman e Uspenskij, saggio intitolato “Il ruolo dei modelli duali” che dice che a un certo punto, nella Russia del ’700, tutto quello che era nuovo veniva considerato bello, tutto quello che era vecchio veniva considerato brutto, e “ricordare significava essere ignoranti, dimenticare significava essere istruiti” e gli harem, istituzioni nuove, per la Russia, venivano considerati in modo positivo, e il proprietario dell’harem veniva considerato “un educatore, un occidentalista che lottava contro l’ignoranza ostinata e radicata”.