Elogio del calcio senza procure

Jack O'Malley

La bottiglia di brandy non è bastata. Nemmeno pensare di darsi al rugby. La realtà va affrontata. E dunque cominciamo da Roy Hodgson. Lo schema contro l’Italia era lo stesso della sua Inter – quella di campioni del calibro di Ze Elias – lancio lungo e si spera in Zamorano. L’altra sera non c’era manco Zamorano, ma la controfigura imbolsita di Rooney, e quando Carroll è entrato a prendere palloni alti il resto della squadra già aveva smesso di giocare.

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    La bottiglia di brandy non è bastata. Nemmeno pensare di darsi al rugby. La realtà va affrontata. E dunque cominciamo da Roy Hodgson. Lo schema contro l’Italia era lo stesso della sua Inter – quella di campioni del calibro di Ze Elias – lancio lungo e si spera in Zamorano. L’altra sera non c’era manco Zamorano, ma la controfigura imbolsita di Rooney, e quando Carroll è entrato a prendere palloni alti il resto della squadra già aveva smesso di giocare. Sempre che quei dieci minuti del primo tempo in cui abbiamo superato la metà campo si possano chiamare gioco. Niente da fare, siete stati più bravi voi. Ma non per le fesserie sul gioco all’italiana fatto dagli inglesi e sul gioco all’inglese fatto dagli italiani. Per la mentalità veterotestamentaria del mister e i pochi piedi buoni dei ragazzi con la maglia bianca forse il catenaccio era l’unico gioco praticabile. Ma non va sempre bene come al Chelsea. Non lo sapremo mai. I rigori (anzi, “i calci dal dischetto”, direbbe Gentili, che pronunciava i nomi dei giocatori inglesi come Alberto Sordi nei film di Stanlio e Ollio) su di noi hanno lo stesso effetto dell’assoluzione di un imputato su Marco Travaglio: ci mandano fuori di testa. Come da quarant’anni a questa parte, in Inghilterra sono subito partiti i processi a questo e a quello. Sarà colpa delle troppe partite durante l’anno, della sfiga, dell’allenatore, dei giocatori. Non ne arriveremo a una, statene certi. Intanto chi festeggiava per le dimissioni di Capello già lo rimpiange. Al sottoscritto Hodgson non è mai piaciuto, ma l’allenatore della Nazionale è come la Regina, lo si difende anche se si è fieri repubblicani. Ora forse tornerà a fare (meno) danni in qualche squadra della Premier, continuando a non vincere nulla e a collezionare esoneri. Le sortite fuori dall’Isola non ci sono mai piaciute, diciamolo. Ora almeno avremo più tempo per prepararci al campionato più bello del Mondo, la Premier League. All’Italia auguro di andare fino in fondo, così non sarete costretti a pensare subito a uno dei campionati più brutti del mondo, la serie A.

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