Cani, zoccole e altri luoghi comuni

Jack O'Malley

Si è iniziato a giocare, ma non sono sicuro che sia una buona notizia. Vedere sulla Rai Polonia-Grecia, con il portiere ellenico più confuso delle riforme del suo governo e l’intera squadra nel ruolo già recitato in Europa – la vittima sacrificale che non ci sta – è pur meglio della sfilza di luoghi comuni che prima di ogni manifestazione sportiva siamo costretti a leggere

    Si è iniziato a giocare, ma non sono sicuro che sia una buona notizia. Vedere sulla Rai Polonia-Grecia, con il portiere ellenico più confuso delle riforme del suo governo e l’intera squadra nel ruolo già recitato in Europa – la vittima sacrificale che non ci sta – è pur meglio della sfilza di luoghi comuni che prima di ogni manifestazione sportiva siamo costretti a leggere. Nell’ordine: qualche maltrattamento sugli animali che di sicuro viene fatto nel paese ospitante (in Corea i cani se li mangiavano, qui li ammazzano), l’aumento dei prezzi degli alberghi, le puttane che da tutto il paese si trasferiscono in zona stadio, le infrastrutture non finite (c’è sempre una curva con i seggiolini montati all’ultimo e male), la piaga dei bagarini e i biglietti falsi per la finale che qualche idiota compra spendendo i risparmi di una vita da un contrabbandiere ungherese, i soldi intercettati dalla mafia. Adesso la smetteranno. In attesa del primo svarione di Buffon, che farà partire una retata della GdF nelle ricevitorie di Cracovia (per scommesse sospette in dracme sulla vittoria della Germania).