Come in "Prova a prendermi"

Chi è il pentito che ha cominciato a fare i nomi del calcio scommesse

Francesco Caremani

Ndumiso Gumede, vice presidente della Zifa, la federazione calcistica dello Zimbabwe, non vede l'ora di mettere le mani su Wilson Raj Perumal, il pentito della Spectre del calcioscommesse, attualmente detenuto in Finlandia per aver truccato l'insignificante Tampere-Rovaniemi (la patria di Babbo Natale), corrompendo almeno nove giocatori per farci scommettere milioni di euro.

    Ndumiso Gumede, vice presidente della Zifa, la federazione calcistica dello Zimbabwe, non vede l'ora di mettere le mani su Wilson Raj Perumal, il pentito della Spectre del calcioscommesse, attualmente detenuto in Finlandia per aver truccato l'insignificante Tampere-Rovaniemi (la patria di Babbo Natale), corrompendo almeno nove giocatori per farci scommettere milioni di euro.
    Nel 2009, durante un viaggio in Zimbabwe, Perumal avrebbe pagato alcuni giocatori per perdere le partite, ma l'indagine che dovrebbe concludersi in questi giorni non ha ancora individuato i colpevoli: “Siamo grati a Chris Eaton, alla polizia per l'assistenza” ha detto Gumede “e cercheremo di estradare Perumal appena avrà finito di scontare la sua pena in Finlandia”. Una pena, che Eaton, a capo della sicurezza della Fifa dopo un'esperienza ultradecennale nell'Interpol, ha definito assolutamente inadeguata al reato commesso: “In Finlandia non esistono leggi per questo tipo di crimini, adesso spero che prendano provvedimenti per tutelare l'integrità dello sport”.

    Eaton e Perumal potrebbero somigliare a Tom Hanks e Leonardo Di Caprio in “Prova a prendermi”, il finale sembra identico con il falsario che aiuta i buoni a incastrare i cattivi. I precedenti di Perumal sono impressionanti: passaporto di Singapore, si è spacciato per malese o cingalese, prima di stabilirsi in Finlandia ha vissuto a Londra scommettendo anche sul cricket e facendone il centro di gravità dei suoi viaggi di corruzione in giro per il mondo. La comunità cingalese di Wembley lo conosceva come Rajamohan Chelliah, ex broker, a Singapore lo aspettano 13 condanne per aver truccato partite di calcio. Città dalla quale è scappato nel 2009 perché aveva investito un poliziotto. Prima di trasferirsi nella quieta Finlandia ha tentato di farsi rilasciare un terzo passaporto, poi l'errore fatale e l'arresto che ha permesso alla polizia locale di scoprire un database con migliaia di nomi di calciatori e dirigenti europei, asiatici e africani. E quello che è accaduto in questi giorni in Italia è solo il continuo dello scandalo di giugno con, nel mezzo, la visita degli inquirenti di Cremona a Perumal.

    Il quadro che si para davanti ai nostri occhi è quello di un marciume globale che nel calcio trova l'humus per la corruzione e la possibilità di scommesse milionarie sui siti on line cinesi, con tanto di riciclaggio di denaro sporco. Chris Eaton in nome della Fifa combatte una lotta impari, cercando di creare un network di prevenzione e sperando che Perumal lo aiuti veramente a smantellare l'organizzazione con sede a Singapore e "azionisti" (si fanno chiamare così) in Bulgaria, Croazia, Slovenia e Ungheria. Perché qui non si salva nessuno. In Israele la polizia ha arrestato i proprietari e l'ex allenatore dell'Hapoel Petah Tikva per aver "fissato" i risultati di tre partite. Alcune squadre salvadoregne sono indagate per aver combinato partite di qualificazione alla Concacaf Champions League. In Bahrain è sotto i riflettori la partita contro il Togo, "arrangiata" direttamente da Wilson Raj Perumal e arbitrata dallo stesso di Nigeria-Argentina 4-1, amichevole sulla quale ci sono molti sospetti e poi Malesia, Emirati Arabi, Grecia, Turchia, Corea del Sud, Ungheria e Germania dove i croati avrebbero manipolato anche gare di Champions League. In Cina si è aperto oggi il processo a Yang Yimin, ex vice direttore della federazione cinese, nome eccellente dello scandalo, legato ai massimi livelli della burocrazia e alla mafia locale: 12 milioni di yuan (1,5 milioni di euro) per truccare le partite.

    “L'obiettivo della Fifa sottolinea Eaton – è quello di prevenire le scommesse illegali e la corruzione, incrementando il monitoraggio sulle partite e la loro organizzazione”. Con la confederazione asiatica sta mettendo a punto un team che operi a tempo pieno, mentre stanno aumentando gli investigatori in America Latina e nel Medio Oriente. Nessun dorma, quindi, e si ricordi che il garage è sorvegliato.