Tutte le donne di Herman Cain

The Tank

Le donne che accusano Herman Cain di molestie sessuali – più o meno gravi – sono in tutto quattro. Dal vetting dei media e delle campagne avversarie è venuto fuori quello che il quotidiano Politico ha raccontato con una storia di genere tabloid o poco più, ma che nei giorni successivi ha dimostrato di poter reggere. Le accusatrici all'inizio erano due: entrambe dipendenti dell'Associazione dei ristoratori, presieduta per un certo periodo da Cain, entrambe liquidate con un benefit in cambio di un accordo di riservatezza.

    Le donne che accusano Herman Cain di molestie sessuali – più o meno gravi – sono in tutto quattro. Dal vetting dei media e delle campagne avversarie è venuto fuori quello che il quotidiano Politico ha raccontato con una storia di genere tabloid o poco più, ma che nei giorni successivi ha dimostrato di poter reggere. Le accusatrici all'inizio erano due: entrambe dipendenti dell'Associazione dei ristoratori, presieduta per un certo periodo da Cain, entrambe liquidate con un benefit in cambio di un accordo di riservatezza.

    Dicono, senza poter aggiungere altro, che Cain ha tenuto comportamenti "inappropriati". Cain ha detto, nell'ordine: che si rifiutava di commentare, che le accuse in effetti erano state mosse, che lui non ha fatto nulla di male, che non è stata versata nessuna somma alle due donne, che sì in effetti è stata versata, che è tutta una caccia alle streghe orchestrata da Rick Perry. Il Washington Times ha scritto addirittura che c'è lo zampino di Rahm Emanuel, uno che di zampini se ne intende. Poi è arrivata la terza accusatrice, anche lei anonima, secondo la quale Cain l'ha invitata nel suo "corporate apartment" (vedi alla voce: collezione di farfalle). Infine, la quarta, finalmente con un nome, un cognome, una faccia e accuse specifiche (anche se i fatti risalgono a 14 anni fa): Sharon Bialek, mamma single di Chicago, ha spiegato la dinamica dell'assalto di Cain.

    La mano sotto la gonna, l'altra mano sulla sua testa, il rifiuto. Gli uomini di Cain non sono stati a guardare e al vetting hanno risposto con altro vetting. Hanno mandato in giro una email dal titolo chiaro: "Chi è Sharon Bialek?". Due fallimenti, nove lavori cambiati in diciassette anni, qualche problema con la legge. Mentre i colleghi repubblicani chiedono a Cain di spiegare tutto, lui si appresta a tenere la conferenza stampa decisiva.