That win the best

Quanto siamo zoccole noi giornalisti, adesso tifiamo tutti per il City

Jack O'Malley

Lo ammetto, sono diviso tra sentimenti contrastanti. Il Manchester United che prende sei gol in casa dal City ha sul calcio lo stesso impatto che avrebbe un cambio di telecronisti e opinionisti a Rai Sport: una cosa impensabile che si realizza. Vedere Ferguson inchinarsi al ciuffo di Mancini è più ingiusto di un rigore inesistente al 96°. Ma visto che l'unico United di cui in fondo mi importa qualcosa è lo Sheffield, c'è una seconda parte di me che gioisce per quell'iradiddio che combinano i ragazzi di Mancini all'Old Trafford.

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    Lo ammetto, sono diviso tra sentimenti contrastanti. Il Manchester United che prende sei gol in casa dal City ha sul calcio lo stesso impatto che avrebbe un cambio di telecronisti e opinionisti a Rai Sport: una cosa impensabile che si realizza. Ma mentre in Rai non c'è pericolo che cambi qualcosa, vedere Ferguson inchinarsi al ciuffo di Mancini e non potere più snobbare i cugini con la maglia azzurra come amava tanto fare è più ingiusto di un rigore inesistente al 96°. Una banda di ragazzini strapagati (facile fare gli squadroni con i soldi dello sceicco) si permette di impallinare i Red Devils facendoli sembrare il Lecce. Sir Alex ha fatto miracoli fin qua, con una formazione di quasi sconosciuti riprogrammati da fenomeni. “Il giorno più brutto della mia carriera”, ha detto. E ci credo: vedere quei buzzurri dei tifosi ospiti profanare il tempio sacro di Old Trafford è troppo. Quelle zoccole dei giornalisti sportivi (me compreso) già si affrettano a dire che è iniziata l'era dei Citizens. Calma, ve lo ricordate il Real Madrid galattico? Questo City può tranquillamente fare la stessa fine.

    Ma visto che l'unico United di cui in fondo mi importa qualcosa è lo Sheffield, c'è una seconda parte di me che gioisce per quell'iradiddio che combinano i ragazzi di Mancini all'Old Trafford. Non è solo un fatto di quantità, ma dell'eterno sbeffeggiato che sbeffeggia il potente, della rivalsa sull'oppressore, è lo sfregio alla maglia che piace tanto ai turisti giapponesi. Ma, dico, l'avete visto David Silva? Con tutti quegli inutili dribbling e quelle finte eccessive dovrebbe perdere cento palloni a partita e finire calcisticamente impiccato peggio di un Quaresma o un Sérgio Conceiçao. Invece dribbla, fa assist, disegna geometrie, mette in porta i compagni. E poi, vabbè, c'è Mario “why always me” Balotelli, uno che sarebbe giusto fischiare da mane a sera se non toccasse i quattro palloni più importanti della storia recente dei Citizens. Lui è l'antidoto alla noia borghese di Ferguson e dei suoi, come non amarlo?

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