That win the best

Incriminate gli autori della Domenica Sportiva, non il padre di Rooney

Jack O'Malley

Avvisato dalla redazione, domenica sera ho deciso di punirmi guardando la Domenica Sportiva. Il mio oggi vuole essere un appello: qualcuno avverta Rai Sport che gli anni Novanta sono finiti. Innanzitutto lo studio: scenografia riciclata dai programmi di Renzo Arbore e Nino Frassica, mummie in studio, televisori con il tubo catodico grosso come una marmitta al posto degli schermi piatti. Il problema dei Bafana Bafana non è la classifica avulsa, ma che loro sono avulsi da qualsiasi contesto e regolamento.

    Avvisato dalla redazione, domenica sera ho deciso di punirmi guardando la Domenica Sportiva. Il mio oggi vuole essere un appello: qualcuno avverta Rai Sport che gli anni Novanta sono finiti. Innanzitutto lo studio: scenografia riciclata dai programmi di Renzo Arbore e Nino Frassica, mummie in studio, televisori con il tubo catodico grosso come una marmitta al posto degli schermi piatti; sorvolando sulla grafica che ricorda le tv private degli anni Ottanta, le immagini delle partite sono talmente sgranate che il primo impatto fa pensare che per un errore stiano trasmettendo una partita di rugby. Non ci ho fatto caso, ma sono certo che tra gli sponsor della trasmissione c'è anche il pennello Cinghiale. Ma la cosa più impressionante è il pubblico: anche loro sono fermi ai primi anni Novanta; ci sono pettinature che arrivano direttamente da un video di Madonna, manca un tizio con la tastiera a tracolla e poi tutto sarebbe perfetto. Probabilmente sono bimbi nati in provetta più di vent'anni fa e tenuti segregati negli stanzoni di viale Mazzini pronti per fare da contorno a un'eterea Paola Ferrari (inquadrata sempre in modo che non si veda l'impalcatura che la tiene su). Poi c'è Collovati: quale perfido autore si è convinto anni fa che l'ex calciatore più antipatico della storia possa essere la spalla comica di Teo Teocoli prima e Gene Gnocchi poi? Sono anni che assistiamo al comico di turno (che diventa bolso appena entra nello studio di Rai Due) che insulta Collovati, che regolarmente si incazza. Poi si capisce perché Ibrahimovic non vuole più giocare a calcio.

    Il problema dei Bafana Bafana non è la classifica avulsa, ma che loro sono avulsi da qualsiasi contesto e regolamento. Forse le Vuvuzela, compagne di uno dei Mondiali più brutti della storia, hanno obnubilato le menti dei giocatori e dell'allenatore sudafricano, che hanno esultato, ballato, cantato e fatto baldoria a caso pensando di essere qualificati per la Coppa d'Africa in nome della differenza reti. Invece niente. In Gabon ci va il Niger, paese famoso per l'uranio “yellowcake” e per essere sempre confuso con la Nigeria. Ma su al nord c'è chi fa peggio, tipo il padre di Wayne Rooney, arrestato per una brutta storia di calcio scommesse. Mai fatto la morale in vita mia, e non ho in programma di cominciare ora, ma il problema di Wayne (anche il padre si chiama così, che fantasia) è che si è fatto beccare mentre scommetteva su una partita del campionato scozzese, ovvero la cosa meno sensata che il calcio abbia prodotto dalle sue origini (che sono Maya, direbbe quel monarcofobo di Rio Palasport, o come si chiama) a oggi. Forse solo il Niger e Osvaldo che con tono da Bobo Vieri dice “sono più italiano di tutti voi messi assieme” sono peggio. In Scozia si suonano le cornamuse e si beve Mortlach, non si gioca a calcio. Scommettere sul calcio scozzese, dunque, è un'illusione di un'illusione e il padre di Rooney va scarcerato immediatamente.