E' meglio la band triste di Rooney o l'assordante silenzio di Saviano?

Poche ore prima di scendere in campo e fare con il Bolton quello che Giulietto Chiesa fa con la verità (schiacciarla), Wayne Rooney ha spiegato su Twitter che si stava preparando alla partita ascoltando in camera sua i Mumford & Sons. Non essendo Stefano Pistolini, sono dovuto andare su YouTube per ascoltarli, immaginando di sentire una band che spacca i culi ai passeri di Hyde Park, roba da caricarsi per una settimana. Con orrore ho scoperto che, con le loro schitarrate, i Mumford & Sons, sono i Gasperini della musica inglese: tutto già sentito, ma fatto peggio. Però, dopo una full immersion nei Mumford & Sons, Rooney l'ha buttata dentro tre volte, roba che Borriello non si ricorda più come si fa da almeno un anno. Certo, se gli avessero detto prima che questa tripletta lo avrebbe fatto diventare il “protagonista” della spumeggiante puntata di ieri di “Extra Time” su Gazzetta.it, forse Rooney avrebbe finto un infortunio. Come ha fatto Ibrahimovic per non giocare contro il Barça oggi.

L'hat trick di Agüero al Wigan (sei gol in quattro partite, tanto per fare) rende accettabile una partita che altrimenti sarebbe stata attraversata dall'assordante suono del silenzio, come cantano Simon & Saviano su Repubblica (a proposito: a Manchester gira la voce, forse falsa, che nel suo prossimo libro Saviano racconterà come la camorra scommette sulle partite del Napoli in Champions. Alla luce di questa presunta notizia, a chi su Twitter mi chiede un pronostico sulla sfida con il City non posso che rispondere: tieni d'occhio gli appalti dell'Expo 2032 in Val Trompia, lì c'è la risposta). Il Kun comunque fa tre gol con altrettanti colpi da biliardo à la Cassano ma a differenza del milanista riesce a non sbroccare e ha sconfitto l'acne appena passate le soglie della pubertà. Per la consacrazione ci vuole tempo, certo, ma tanto basta a suscitare l'invidia di chi ha preso Zarate come miglior acquisto estivo.

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