A spasso per le feste del dopo proiezione

Bassottina

C'era la classica festa “Cheek to Ciak”, padrona di casa Piera Detassis in abito nero con collana incorporata (Moschino) e lo Spazio Lancia allargato a comprendere la piscina con l'orripilante logo sul fondo. Moët & Chandon e salumi, qualche modella e tv people. La più esclusiva era quella alla terrazza Nastro Azzurro per Ottavio Cappellani, strizzabile orso catanese qui per il suo corto “My name is Sid” (Controcampo) diretto da Giovanni Virgilio (nei suoi film Fellini voleva “diretto da” e non “regia di”).

    C'era la classica festa “Cheek to Ciak”, padrona di casa Piera Detassis in abito nero con collana incorporata (Moschino) e lo Spazio Lancia allargato a comprendere la piscina con l'orripilante logo sul fondo. Moët & Chandon e salumi, qualche modella e tv people. La più esclusiva era quella alla terrazza Nastro Azzurro per Ottavio Cappellani, strizzabile orso catanese qui per il suo corto “My name is Sid” (Controcampo) diretto da Giovanni Virgilio (nei suoi film Fellini voleva “diretto da” e non “regia di”).

    Dopo un'oretta volevano sfrattarci per far posto al party di Abel Ferrara. Discussione accesa, finita con le scuse a Cappellani e mescolanza tra i due gruppi. Oltre al regista (“4:44 Last Day on Earth”, Venezia 68) la star Willem Dafoe e Enrico Ghezzi, conciato come sempre da scienziato pazzo. Dopo la proiezione “press” scroscianti applausi per “Killer Joe”, seguito da una scoppiettante conf. stampa con Billy “l'uragano” Friedkin che raccontava aneddoti e si offriva di cantare. Il film non risente della nascita teatrale: il regista ricorda che l'amato “Casablanca”, era tratto da una pièce, “Everybody Comes to Rick's”.

    All'autore Tracy Letts si chiede cosa ha ispirato la scena, che diventerà un culto, della coscia di pollo usata per una fellatio truculenta. “Non so, ma mangio tanto pollo”. C'era un titolo di cronaca su madre e figlio spacciatori che ha dato la scintilla, più l'amore per i romanzi pulp di Jim Thompson. Infatti il film ha echi di “The Killer Inside Me”, bellissimo film di Michael Winterbottom, da un romanzo di Thompson. Nicolas Chartier (Voltage Pictures) è uno dei rari produttori creativi. Ha finanziato “Hurt Locker” di Kathryn Bigelow, quando nessuno voleva farlo (la più brava regista di film d'azione secondo Friedkin, un esperto, discriminata perché donna) che ha poi vinto sei Oscar. Questo è femminismo, ragazze mie.