That win the best - La rubrica del Foglio sul calcio inglese

Guardare la Premier e ringraziare per lo sciopero dei calciatori italiani

Jack O'Malley

Gli otto gol (a due) rifilati da un Manchester United così giovane da sembrare l'Arsenal a un Arsenal così confuso da sembrare lo United della finale di Champions contro il Barcellona, ci insegnano che mentre in Italia i calciatori scioperano guidati da un ex giocatore di tamburello e i tifosi non sanno più di che cosa parlare al bar, in Inghilterra c'è parecchio da divertirsi. Ma il declino del calcio italiano è anche nello strepitoso inizio di Premier del City di Roberto Mancini. Basta guardare Balotelli. Uno come lui, che in Italia sarebbe titolare in qualunque squadra, a Manchester si alza dalla panchina solo nei minuti finali del match.

    Gli otto gol (a due) rifilati da un Manchester United così giovane da sembrare l'Arsenal a un Arsenal così confuso da sembrare lo United della finale di Champions contro il Barcellona, ci insegnano che mentre in Italia i calciatori scioperano guidati da un ex giocatore di tamburello e i tifosi non sanno più di che cosa parlare al bar, in Inghilterra c'è parecchio da divertirsi. In 90 minuti a Old Trafford si è visto più spettacolo che in un mese di Copa America, si sono visti giovani che appena hanno un'occasione la sfruttano facendo gol pazzeschi, si sono visti “vecchi” fenomeni come Rooney e Evra divertirsi e divertire (il saluto ironico di Wayne ai tifosi dell'Arsenal dopo il secondo gol su punizione in Italia sarebbe stato oggetto di polemiche per un mese, per non parlare degli otto gol, per voi così antisportivi da fare ribrezzo). Capisco che per i tifosi italiani non sia allettante seguire un campionato in cui la squadra che esprime il miglior calcio, l'Udinese, è stata sconfitta ben due volte da un Arsenal più rimaneggiato di un comunicato stampa di Palazzo Chigi (mi chiedo che fine farebbe una qualsiasi altra compagine italiana in Premier, non dico contro un Manchester United, ma anche soltanto contro uno Swansea). Per questo sono tornato a raccontarvi che da qualche parte nel mondo il calcio è ancora una cosa seria, divertente e bella almeno quanto il primo gol di Young domenica pomeriggio.

    Il declino del calcio italiano è anche nello strepitoso inizio di Premier del City di Roberto Mancini. Basta guardare Balotelli. Uno come lui, che in Italia sarebbe titolare in qualunque squadra, a Manchester si alza dalla panchina solo nei minuti finali del match, ma non sempre entra in campo. Mancini non ha bisogno di lui. Meglio Agüero che domenica, fuori casa contro una delle rivali al titolo, il Tottenham, ha svariato a destra e a sinistra segnando un gol dei suoi: scatto prepotente, difesa avversaria in bambola, e bomba sotto la traversa. E soprattutto meglio l'ucraino Dzeko. Ieri ne ha fatti quattro. Sembra sempre che non ci sia in campo. Non è appariscente. Eppure sa trasformare ogni palla arrivi dalle sue parti in un pericolo per il portiere avversario. In Italia giocatori simili non ce ne sono. A onor del vero sono tante le cose che mancano in Italia. Tra queste il pubblico di ieri. Gli Spurs erano sotto tre a zero. Defoe è entrato in campo e ha leggermente rinvigorito una squadra che di lì a poco ne avrebbe presi altri due. Ma lo stadio era tutto in piedi a credere in una rimonta impossibile.
    Jack O'Malley