Falkland / 12

Jack O'Malley

Non dirò che “io l'avevo detto”. Però l'avevo detto. Il mito della Copa America che fa roteare birilli mentre sta in surplace sul monociclo si è schiantato ai quarti, e ho il sospetto che a brasiliani e argentini la fine di questo vaudeville calcistico non dispiaccia poi tanto. Vogliamo parlare delle voragini che si aprivano sotto i piedi d'appoggio verdeoro ai rigori? 

    Non dirò che “io l'avevo detto”. Però l'avevo detto. Il mito della Copa America che fa roteare birilli mentre sta in surplace sul monociclo si è schiantato ai quarti, e ho il sospetto che a brasiliani e argentini la fine di questo vaudeville calcistico non dispiaccia poi tanto. Vogliamo parlare delle voragini che si aprivano sotto i piedi d'appoggio verdeoro ai rigori? Spiegano che il torneo stesso è indegno di essere giocato, ma per quale motivo i paraguaiani hanno carpito i segreti dell'antisdrucciolo nel giro di un paio di tiri e i brasiliani avrebbero continuato a sparare nella torcida da qui all'eternità? E ancora: perché per ogni assist da urlo Messi inciampa sei volte cercando di dribblarsi da solo? E' la fine, dunque, della parola più abusata del calcio moderno, “spettacolo”, e l'inizio di un torneo degli allievi provinciali, con i genitori che applaudono e i ragazzini che imitano le esultanze dei loro idoli. Roba buona per sentimentali alla Soriano. Per tutti l'accetta che ha abbattuto le grandi della coppetta è il male assoluto, alle Falkland è l'inizio della redenzione. Tutti a casa, l'Argentina di Lanfranco Pace, il Cile di Rio Paladoro, il Brasile di Maurizio Stefanini e la Colombia di Ray Sugar Sandro.